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Regionali, Del Basso De Caro: primarie non sono obbligatorie

A meno di trenta giorni dalle primarie c’è aria di tormenta nel Pd. Il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro afferma: «Non sono un obbligo di legge». Per Andrea Cozzolino invece: «Il tempo dei giochetti è finito». Dalla segreteria nazionale lanciano Gennaro Migliore, ma il sindaco di Salerno De Luca sostiene che «lo stop lo vogliono a Napoli

del basso de caro

Tira aria di tormenta nel Partito Democratico quando si parla di primarie. A creare scompiglio questa volta sono le dichiarazioni di Umberto Del Basso De Caro, sottosegretario alle Infrastrutture, che intervenendo sulla questione dice: «Mi auguro che ci sia la possibilità di fare sintesi su un candidato che sappia incontrare un consenso largo e diffuso nel centrosinistra». E poi il sottosegretario chiarisce: «Le primarie sono uno strumento democratico di consultazione previsto dallo statuto del partito e accolto nei suoi regolamenti ma naturalmente, non sono un obbligo di legge». Per il deputato sannita «Si fanno quando non si è capaci di fare sintesi. Se, invece, la sintesi c’è, le primarie non si fanno». Si tratta di una partita importante per il Pd campano, pronto a giocarsela con un candidato che abbia le possibilità di vincerla. Ma Andrea Cozzolino, uno dei candidati in corsa per le primarie insieme al sindaco De Luca e alla senatrice Angelica Saggese, cerca di mettere un punto fermo legittimo: «Esigo rispetto», tuona Cozzolino . «Ora basta con i giochetti. Io sono uno dei candidati alle primarie. Il resto sono chiacchiere». Il dubbio primarie rimane ancora dal momento che c’è qualcuno a Roma e a Napoli che spera di poter catapultare il deputato Gennaro Migliore come candidato alla presidenza della Regione senza passare attraverso le consultazioni interne. Il nome di Migliore sarebbe stato proposto proprio dagli ambienti della segreteria nazionale. Sta di fatto che la macchina organizzativa delle primarie è in piena attività e i candidati continuano a svolgere incontri sul territorio. Ma il sindaco di Salerno chiarisce: lo stop lo vogliono a Napoli non a Roma. 

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