Diffamazione, attentato ai diritti politici e abuso d’ufficio. Il giorno dopo la vittoria, Vincenzo De Luca, come primo atto, si reca in Procura della Repubblica per denunciare Rosy Bindi. La vicenda degli impresentabili finisce così nelle aule di tribunale, sempre che la denuncia non venga archiviata prima. Il problema, se la cosa dovesse andare avanti, è stabilire se la commissione antimafia aveva il potere di fare quella lista, oppure si è trattato di un abuso.
Altro problema giuridico, per De Luca, resta quello della Severino. La questione sarà affrontata nelle prossime ore. Si cerca una via d’uscita indolore, come quella di nominare subito un vicepresidente facente funzioni prima dell’insediamento del consiglio regionale.
Sul tavolo c’è anche il tema della composizione della giunta. De Luca vuole coinvolgere epsonenti della società civile, docenti di fama, economisti di livello. ‘’Deciderò da solo’’, ha ribadito dopo la vittoria. In squadra potrebbe esserci l’ex rettore Raimondo Pasquino.
Tra gli irpini eletti, nell’esecutivo potrebbe entrare Carlo Iannace, alla sanità. Il medico del moscati, lascerebbe così posto a Francesco Todisco, primo dei non eletti. Ma si tratta di ipotesi tutte da verificare, anche perché Iannaca è a giudizio proprio in un processo in materia di sanità che potrebbbe bloccarne l’accesso in giunta o quanto meno esporlo a polemiche. Per gli altri consiglieri irpini, e cioè Petracca, Alaia e D’Amelio, bisognerà vedere se si aprirà qualche spiraglio.
C’è anche da sottolineare che spesso i consiglieri eletti sono restii ad entrare nell’esecutivo, visto l’obbligo di dimettersi da consigliere. Un posto in consiglio dura 5 anni, quello in giunta potrebbe venire meno da un momento all’altro. Basta un rimpasto.
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