L’audizione sulla gestione dei rifiuti in regione Campania, svoltasi il 27 febbraio a Bruxelles, presso la Commissione per le Petizioni del Parlamento Europeo, ha messo in evidenza l’efficienza della gestione attuata dalla Provincia di Avellino.
Nonostante lo sforzo, l’attuazione del piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti, soprattutto a Napoli, richiederà tempi ancora troppo lunghi.
All'ordine del giorno la risposta alle osservazioni dei cittadini campani sul Piano Rifiuti regionale.
Presenti, oltre a Erminia Mazzoni, Presidente della Commissione Petizioni, le Province di Benevento, Avellino, Salerno e Napoli.
L’Assessore all’Ambiente Domenico Gambacorta in rappresentanza dell’Irpinia, ha spiegato la situazione che si registra in provincia di Avellino documentando nello specifico i risultati raggiunti con numeri, tempi, costi e obiettivi del piano provinciale.
“Abbiamo illustrato i progressi che abbiamo fatto sul fronte della raccolta differenziata, che già nel 2010 si attestava oltre il 50%. Abbiamo evidenziato anche le premialità messe in campo per i comuni più virtuosi. È stata apprezzata la nostra attività per la riduzione complessiva dei rifiuti conferiti in discarica e si è preso atto della diminuzione dei quantitativi provenienti da fuori provincia” spiega Gambacorta.
Anche per quanto riguarda l’impiantistica, l’Irpinia è risultata essere davanti a tutti. “È stato spiegato il nostro programma per Difesa Grande, con l’utilizzo dei fondi a disposizione per la bonifica garantiti dal Ministero dell’Ambiente. Ancora. È stata sottolineata la nostra contrarietà alla realizzazione della discarica sul Formicoso poi cancellata dalla legge 1 del 2011. Infine, riflettori sullo sversatoio di Savignano e la nostra azione a tutela di quest’area e dello stesso impianto, con una riduzione drastica dei rifiuti abbancati o da conferire” aggiunge Gambacorta.
Lo sforzo dell’Irpinia è stato importante, ma la situazione in Campania presenta delle forti criticità che non hanno incontrato aperture da parte della Commissione Europea.
"Le aree di efficienza e, in alcuni casi, anche di eccellenza – ha commentato la Mazzoni al termine della seduta della Commissione Petizioni - purtroppo non allentano la rigidità della Commissione. Le buone pratiche di alcuni territori andrebbero valorizzate; invece anche queste rischiano di cadere sotto la scure della nuova infrazione. Non credo che questo metodo possa essere accettato. Si rischia – ha precisato la parlamentare campana - di deprimere chi ha ottenuto risultati, infliggendo anche a questi dure sanzioni pecuniarie.
Unica speranza - ha concluso la Presidente Mazzoni - è la tenue apertura del Direttore Falkenberg, delegato del Commissario Potocnik, sulla possibilità che parte delle risorse possano essere sbloccate dopo un’attenta verifica dei progressi testimoniati dai rappresentanti delle tre province presenti.
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