“La proposta secondo la quale ai sanniti dovrebbe essere concesso di unirsi a province confinanti anche se di altre regioni, avanzata da alcuni Deputati della Repubblica, dimostra la scarsa conoscenza delle disposizioni e dei meccanismi previsti dalla nostra Carta Costituzionale.  Detta proposta, infatti, si inserisce nella procedura prevista dall’art. 132 della Costituzione, secondo comma, il quale consente, con legge della Repubblica, sentiti i Consigli regionali e previa approvazione con referendum della maggioranza delle popolazioni interessate, il distacco da una regione di province e comuni che ne facciano richiesta e la loro aggregazione ad un’altra. La procedura comprende, tra l’altro, lo svolgimento con esito positivo del referendum popolare presso le popolazioni interessate. Un procedimento complesso che richiede diversificati passaggi: accordo tra la maggioranza dei comuni tramite procedura referendaria; mutuo accordo tra i consigli regionali accettanti e distaccanti; legge ordinaria di ratifica del processo. Un procedimento mai realizzato e difficilmente praticabile nel complesso riordino degli enti locali e nei meccanismi di contenimento della spesa. Auspichiamo che la soluzione della spinosa vicenda del riordino delle province possa trovare, d’ora innanzi, il contributo di chi non si limita solo a diffondere dichiarazioni finalizzate unicamente a conquistare un trafiletto sui quotidiani locali, ma di chi intende promuovere soluzioni compatibili con il dettato costituzionale e concretamente realizzabili”. E’ quanto scrivono in una nota congiunta i Coordinamenti provinciali irpini di Mpa e Gruppo Caldoro.