“Il decreto sul riordino dei capoluoghi così come è scritto è incostituzionale. Visto che non lo si può riscrivere, è meglio metterlo su un binario morto, sperando che le elezioni le vinca qualcuno che lo riscrive alla luce della Costituzione e magari avendo studiato un po’ di storia e di geografia. Del resto, è una pretesa balorda di riordinare i capoluoghi quando l’opinione pubblica è favorevole al taglio netto di tutte le province intese come amministrazioni provinciali costose e inutili non come articolazioni delle istituzioni statuali”. Lo dichiara l’ex ministro e parlamentare del PdL, Gianfranco Rotondi.
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