Se il Pd è alle prese con la conta interna per l’elezione del nuovo segretario, e il Pdl -dopo la rottura - lavora per riorganizzare Forza Italia e il nuovo centrodestra di Alfano, Scelta civica non se la passa meglio. La scissione, nell’aria da settimane, si è consumata: da un lato l’area popolare e l’Udc, dall’altra i fedelissimi del professore Mario Monti. La frattura ha anche ricadute locali, è ha dato nuova linfa alla polemica tra l’onorevole D’Agostino e i demitiani, che da sempre si guardano in cagnesco. Appena giunta la notizia della separazione, D’Agostino se n'è subito rallegrato: ‘’La scissione mette fine ad una serie di equivoci che avevano impedito a Scelta Civica di lavorare lungo il percorso tracciato dall’agenda Monti. Finalmente senza la zavorra di figure e metodi incompatibili con i nostri valori e possibile ripartire’’. La zavorra a cui fa riferimento D’Agostino porta un solo cognome De Mita, che sia Giuseppe o Ciriaco. Dall’Udc la replica arriva a stretto giro: ‘’Ci viene il dubbio che D’Agostino non abbia capito cosa sia successo e cioè che la rottura si è consumata all’interno del suo movimento politico. E’ con questo che deve misurarsi ed è su questo che dovrebbe esprimersi. l’onorevole commette un errore quando sostiene che anche a livello locale adesso ha l’occasione di ripartire senza la zavorra della vecchia politica. Non si comprende bene a cosa o a chi faccia riferimento. Sicuramente non all’Udc con la quale, a livello locale, l’onorevole D’Agostino non ha inteso avviare alcuna forma di dialogo’’. Altrettanto pronta la controreplica di D’Agostino che bolla come arroganti e volgari del parole dei demitiani. ‘’Giusto per chi non l’avesse ancora capito –chiosa- Scelta Civica si è finalmente liberata di quanti – nominati parlamentari dal presidente Monti – hanno ben pensato di girargli le spalle per abbracciare la croce – pardon, lo scudocrociato! – e la terra promessa di una nuova, grande area politica immaginata, guarda caso, proprio dall’Udc. Continueremo a profondere tutto il nostro impegno per liberare anche l’Irpinia dalla zavorra dei cattivi maestri e degli altrettanto cattivi discepoli’’.
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