Entra in vigore la norma contenuta nell'ultima legge di bilancio che prevede l'aumento della retribuzione per sindaci, vicesindaci, assessori e presidenti di consiglio comunale. L'incremento dello stipendio riguarderà tutti i comuni, e sarà calibrato sulla popolazione residente e, per i sindaci, parametrato sull'indennità del presidente della Regione.
Gli aumenti saranno graduali, si parte dall'anno in corso per arrivare a regime nel 2024.
Quindi, sulla base della nuova norma, i sindaci dei comuni capoluogo con oltre 100 mila abitanti passeranno in tre anni da 6.300 euro a 11 mila; i sindaci dei comuni tra 50 e 100 mila abitanti, che oggi prendono 4500 euro, percepiranno oltre 9600 euro; per i comuni con meno di 50 mila abitanti, i primi cittadini passeranno da 3.100 euro a quasi 5 mila.
E ancora, i sindaci dei comuni fino a 10 mila abitanti troveranno in busta paga oltre 4 mila euro, 1300 in più rispetto a oggi.
Sotto i 5 mila abitanti gli aumenti saranno invece più contenuti, tra i 500 e i 1000 euro, attualmente i sindaci di questa fascia guadanano tra i 1600 e i 2000 euro.
Incrementi sono previsti anche per vicesindaci, assessori e presidenti del consiglio comunale. In questo caso parametrati sulle nuove retribuzioni previste per le fasce tricoloriOvviamente, non mancano le polemiche.
Ad Avellino, dove con specifica determina si è già provveduto a dare il via all'incremento delle indennità, c'è chi dall'opposizione, è il caso del consigliere Dino Preziosi, chiede al sindaco di rinunciare agli aumenti, visto anche lo stato delle casse dell'ente, tecnicamente in predissesto.
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