Sette, dieci giorni. Il termine è flessibile. L’imperativo è categorico, almeno sulla carta: fuori l’Udc dalla giunta regionale. La richiesta del Pdl è stata consegnata nelle mani del presidente della Regione Stefano Caldoro.
Se così non sarà, gli assessori del Popolo della Libertà abbandoneranno la giunta per passare, insieme a tutto il gruppo, all’opposizione. Il cronoprogramma del Pdl prevede lo stesso copione nelle giunte provinciali: dopo Napoli, l’Udc dovrà essere messo alla porta in tutte le realtà dove si governa insieme, Avellino inclusa.
La decisione è stata presa al termine della riunione tra il commissario regionale Nitto Palma e i massimi dirigenti berlusconiani nella sede del partito in piazza Bovio. L’ultimatum arriva al termine di una settimana di tensione. Il Pdl non ha gradito le alleanze dei centristi in comuni importanti chiamati al voto, come, in Irpinia, Atripalda e Solofra: "Dopo aver consegnato il Comune di Napoli lavorando contro il Pdl - ha detto Palma - ora l'Udc si è alleato con il Pd, con il solo obiettivo di vincere, realizzando un'alleanza omogenea negli interessi e disomogenea nei valori". "Il rapporto strategico tra Pdl e Udc si è incrinato - ha aggiunto Palma - chiediamo quindi a Caldoro di assumere le necessarie iniziative. In che modo non lo sappiamo. I tempi? Sicuramente dopo Pasqua - ha chiarito -. Il problema è tutto di natura politica e noi non siamo attaccati alle poltrone". Dichiarazioni che aprono quindi ad un rimpasto in giunta su cui dovrebbe lavorare lo stesso Caldoro sin dalle prossime ore, dopo un giro di consultazioni di carattere innanzitutto nazionale.
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