"Ho letto che sono io la causa del fallimento del PdL. Era da tanto che non ridevo così tanto soprattutto perché da due mesi sono stato escluso da ogni decisione e iniziativa del mio partito». A dichiararlo è il coordinatore cittadino del PdL, Adelchi Silvestri, dopo le dichiarazioni rilasciate da Cosimo Sibilia sul quotidiano Il Mattino di Avellino e da Ines Fruncillo nel corso della conferenza stampa di Città Nuove. Sia il coordinatore provinciale del partito che la Fruncillo, infatti, hanno puntato il dito contro Silvestri addossando sul coordinamento cittadino, e quindi su di lui, la colpa del fallimento del Popolo della Libertà in questa tornata elettorale. «Non si sono assunti le loro responsabilità – chiosa Silvestri -. Hanno preferito trovare un capro espiatorio e lo hanno trovato in me. Una scelta un po’ troppo “comoda”».
Silvestri non accetta queste accuse e ironicamente dice: «E’ vero, è tutta mia la colpa. Infatti due mesi prima del voto sono stato esautorato dalla campagna elettorale del mio partito». Risponde quindi singolarmente ai suoi due principali accusatori. In primis al senatore Sibilia. «Sono stato escluso - spiega -, perché fino all’ultimo istante ho sostenuto la candidatura di Giovanni D’Ercole e perché ho sempre sottolineato che Nicola Battista era un candidato perdente e attaccabile, dal momento che nell’ultima consiliatura ha detenuto il record del consigliere più assente. Non ho fatto parte del comitato elettorale, gestito da Cosimo Sibilia, Ettore De Conciliis, Ines Fruncillo e Battista. Se avessi avuto la possibilità di coordinare la campagna elettorale avrei sicuramente portato al partito almeno duemila voti in più. A tal proposito avevo già avuto l’adesione di alcuni medici di base che, però, di fronte all’incertezza del nome del candidato sindaco del PdL hanno preferito tirarsi indietro. Battista è stato indicato esclusivamente da Sibilia cha conosceva benissimo i suoi limiti». Per il coordinatore cittadino del Popolo della Libertà sono stati tre i principali errori commessi dal partito: la scelta del candidato sindaco, l’alleanza con l’ex primo cittadino di Avellino Giuseppe Galasso e l’intesa con la lista Prodest di Sabino Morano.
«Non solo – continua -. Ha sicuramente pesato il no a Giovanni D’Ercole e il no a una alleanza con l’Udc. La gente non ha accettato queste posizioni. Di qui il risultato deludente in queste amministrative. Se ci fosse stata l’intesa con l’Unione di Centro, probabilmente la coalizione di centrodestra avrebbe vinto al primo turno. Tra l’altro queste scelte del comitato hanno provocato l’allontanamento di persone che si erano dimostrate ottime portatrici di consensi».
Silvestri spiega anche il perché della sua candidatura. «Se ho accettato è stato solo per il bene del partito, e per Gino Cusano, unico dirigente del PdL ad avere consensi, che mi ha chiamato numerose volte e mi ha voluto capolista. D’altro canto alcuni esponenti del PdL cittadino hanno dirottato i voti e il consenso verso altri candidati».
Il coordinatore cittadino commenta anche il suo personale risultato elettorale. «Non è ciò che mi aspettavo – afferma -. A penalizzarmi è stato l’aver convinto in tutti i modi i miei elettori a votare sia per me che per Battista. Motivo che mi ha causato la perdita di centinaia di consensi».
Per quanto riguarda Ines Fruncillo, Silvestri non accetta analisi «da chi in politica non ha mai avuto dei risultati concreti. Comodo portare avanti una campagna elettorale per poter diventare assessore senza candidarsi». «Io ho tenuto in piedi e unito il partito – conclude – con un comitato cittadino di 20 elementi espressione di numerose categorie, e con un direttivo cittadino di 10 persone. Nel momento in cui il PdL ha scelto come proprio candidato Battista, molti di loro vicini a Giovanni D’Ercole sono andati via incidendo sul proseguimento delle attività del comitato che avevo progettato diversamente».
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