Dall'Ing. Pasquale Moscatelli, commissione “Sviluppo e territorio” della Federazione provinciale del Psi, riceviamo e pubblichiamo
''I socialisti irpini sono, perciò, profondamente indignati da un dibattito che si sta sviluppando tutto in “democristianese” in cui si afferma che nulla è stato deciso in merito, ma si lasciano intravedere scenari catastrofici se, nell’area prescelta per la realizzazione della stazione, non si innescano processi economici di sviluppo o, come dice Giuseppe De Mita, di “forte coesione territoriale”. La domanda sorge spontanea su chi debba sviluppare la “forte coesione territoriale”. I cittadini, gli enti locali, l’imprenditoria o la classe dirigente. Quale mediazione fruttifera ha saputo sviluppare la classe politica sulla salvezza della Irisbus! Ciò nonostante ecco svilupparsi il grande sillogismo: “Siccome in valle Ufita non ci sono insediamenti produttivi di rilievo è inutile investire tanti soldi per il suo sviluppo”. Un ragionamento piccino, comune, a quanto pare, anche al consigliere Nappi il quale però lo esplicita con maggiore coraggio e, forse, sfrontatezza. Né di tono diverso dal “democristianese” sono le dichiarazione del consigliere Zecchino il quale da componente della maggioranza in Regione Campania e da rappresentante del territorio in quanto anche consigliere al Comune di Ariano, avrebbe dovuto assumere ben più decisa posizione al di là di una vigile attenzione, atteso che le dinamiche economiche potrebbero giustificare quanto non giustificabile.
Tutte le grandi politiche hanno saputo investire nei momenti di crisi se convinte della bontà delle proprie idee e delle vocazioni dei territori.
I socialisti irpini restano perciò convinti delle scelte fatte e sostengono che una lunga galleria che passi sotto i loro piedi abbia la stessa utilità di quella, di gelminiana memoria, tra il Gran Sasso e la Svizzera. Le ipotesi sconsiderate contro le quali i socialisti combattono sono frutto della incapacità gestionale di una maggioranza regionale la quale vuole solo dimostrare la propria lungimiranza amministrativa e di risparmio o la propria presunta attenzione al bilancio sulla pelle, ancora una volta, dell’Irpinia''.
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