Comunicato stampa Gruppo consiliare Partito Democratico, firmato dal Consigliere provinciale Caputo

"Si dibatte, quasi in conclusione, in Provincia ed Ufficio Scolastico Provinciale, sull’approvazione definitiva del Piano di Ridimensionamento della rete scolastica provinciale, riguardante in particolare la soppressione di funzioni apicali dirigenziali. E’ indubbio per la verità, il carico di responsabilità politico-amministrativo ricadente sulle spalle dell’assessore  Girolamo Giaquinto e Dirigente Scolastico provinciale  Rosa Grano, in attuazione di una norma voluta dal duo Tremonti-Gelmini e non modificata dal Governo tecnico Monti, per la quale la rivisitazione della spesa nella pubblica amministrazione consiste nello scaricare sulle risorse organiche del sistema scuola il recupero di Bilancio. In ambito nazionale solo Bersani è intervenuto, nel tempo, per correggere tale tendenza punitiva del personale e sulla spesa relativa impedendo la soppressione di cattedre. Mi domando: ma la Regione Campania ha condotto a  quel tempo nella Conferenza Stato-Regione  una battaglia per lenire gli effetti di quella norma? Norma che difende solo le grandi urbanizzazioni, dove certo non è solo il criterio della montanità e della rarefazione demografica l’unico svantaggio delle Zone Interne.

La Regione Campania ha mai posto l’accento sulla circostanza  che la deistituzionalizzazione nelle zone interne, con la perdita dei capi d’istituto, in tante piccole realtà comunali, annulla per i giovani il riferimento istituzionale con la diminuzione del livello di riconoscimento dell’Autorità? E, di seguito per gli istituti da avviare obbligatoriamente al “comprensivo” ci si rende conto che la gestione di otto dieci plessi in capo ad un Dirigente è praticamente avulsa da concretezze, trasformando la gestione didattica in solo gestione Amministrativa e o ragioneristica di capitoli di bilancio?

Ecco gli effetti di una norma sulla quale l'assessore Miraglia della Regione Campania non si è mai confrontata  perché non ha la visione chiara dei Territori e della demografia sociale delle piccole Comunità. Suggerisco al mio amico, assessore Giaquinto di non formulare proposte perché, per quanto appreso, molte sono le pressioni sulla Conferenza Stato-Regione per recepire la necessità di modificare una norma impostata solo su parametri economici e numerici".