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Tagli alle Province, domani il ddl all'attenzione del governo

Il presidente della Provincia verra' eletto, si legge all'articolo 5 del ddl, a scrutinio segreto con l'intervento di almeno tre quarti dei consiglieri assegnati alla Provincia e a maggioranza assoluta di voti

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Nuovo passo in avanti nel processo di riforma delle Province, ormai prossime a divenire organi di secondo livello, in linea con quanto previsto dall'articolo 23 del decreto legge SalvaItalia. Nel Consiglio dei ministri di domani infatti dovrebbe essere essere approvato un disegno di legge che fissera' i nuovi paletti per l'elezione del Consiglio Provinciale e del Presidente della Provincia, che dara' un ruolo molto forte al Comune capoluogo. Ad eleggere il consiglio provinciale saranno infatti i sindaci e i consiglieri dei Comuni operativi nell'ambito della Provincia, purche' pero' in carica 45 giorni prima del voto. Una prima modifica rispetto al precedente provvedimento riguarda il numero dei consiglieri provinciali, che da 10, rispetto a quanto previsto dall'articolo 23 del Salva Italia (numero 201), passeranno a 16. In particolare il ddl - aspramente criticato dall'Unione delle Province d'Italia - prevede una composizione di 16 membri nelle Province con popolazione residente superiore a 700 mila abitanti, 12 per quelle superiori a 300 mila abitanti e 20 nelle altre Province.
L'elezione del Consiglio Provinciale dovra' svolgersi di domenica, dalle ore 8 alle 20, e non potra' tenersi nella stessa domenica del turno annuale ordinario di elezioni comunali.
Il presidente della Provincia verra' eletto, si legge all'articolo 5 del ddl, a scrutinio segreto con l'intervento di almeno tre quarti dei consiglieri assegnati alla Provincia e a maggioranza assoluta di voti. Se, dopo due votazioni, nessuno dei consiglieri ha riportato la maggioranza assoluta, si procedera' a una votazione di ballottaggio tra i due consiglieri che hanno ottenuto, nella seconda votazione, il maggior numero di voti. Nel caso in cui la prima convocazione sia andata deserta, oppure, anche dopo la votazione di ballottaggio, nel caso in cui nessun consigliere abbia ottenuto la maggioranza prescritta, l'elezione e' rinviata ad altra seduta, da tenersi entro 8 giorni, nella quale si procede a votazione, purche' sia presente la meta' piu' uno dei consiglieri in carica. Nel caso in cui nessuno ottenga la maggioranza assoluta si procede nella stessa seduta a una votazione di ballottaggio, in seguito alla quale e' proclamato il consigliere che ha raccolto il maggior numero di voti. A parita' di voti - si sottolinea - e' proclamato eletto il consigliere piu' anziano di eta'.
Il ddl modifica poi il comma 20 dell'art. 23 del Salva Italia, cancellando nei fatti il commissariamento per le Province che dovranno andare alle urne quest'anno. E naturalmente vengono anche cancellate, con l'art.6 del ddl, tutte le disposizioni nelle quali si fa riferimento al sistema di elezione diretta dei consiglieri provinciali e del presidente della provincia.

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