Dopo la dichiarazione di inammissibilità, da parte della Corte Costituzionale, del referendum abrogativo relativo alla nuova geografia giudiziaria (soppressione tribunali minori e accorpamenti) proposto da alcune Regioni, è legittimo attendersi dal governo tutte le iniziative necessarie affinché tutte le sedi giudiziarie vengano messe in condizioni di superare i problemi logistici strutturali che sono tra le cause principali del cattivo funzionamento della giustizia – dichiara il deputato irpino di Scelta Civica Angelo Antonio D’Agostino -. Non è un mistero che negli uffici delle Procure e dei Giudici di molti tribunali, ad esempio, si sia costretti a lavorare con tecnologie obsolete ed in locali decisamente inadeguati alla delicata e complessa funzione dell'amministrazione della giustizia. Qui non servono improbabili accordi tra i partiti - e dunque tempi biblici  -  per il varo della riforma della giustizia, ma interventi amministrativi immediati che non possono non essere considerati prioritari anche nella cornice di ristrettezze imposte dalla spending review. E' altresì auspicabile che il governo individui un rapido percorso per una iniziativa che possa correggere le eventuali distorsioni della riforma della geografia giudiziaria, naturalmente dentro logiche ispirate a comprovate esigenze oggettive di particolari realtà territoriali ed avulse da ogni tentazione campanilistica” – conclude D’Agostino.