La soppressione e il riordino delle Province non può essere deciso con decreto legge: la corte costituzionale ha quindi dichiarato l’illegittimità costituzionale delle disposizioni sulle province contenute nel decreto salva Italia che ne prevedeva la rimodulazione in base al numero di abitanti e alla estensione territoriale. Resta invece in piedi quanto deciso per la soppressione dei tribunali perché la consulta ha dichiarato infondate le eccezioni presentate da alcuni uffici giudiziari contenuti nell’elenco di quelli da chiudere. In provincia di Avellino c’è chi esulta perché quella irpina era una delle istituzioni prese di mira dal decreto salva Italia, che non ne prevedeva l’abolizione, ma con un percorso tortuoso e contraddittorio ne stabiliva la sede a benevento. La questione aveva anche rispolverato antiche rivalità tra l’Irpinia e il Sannio. Al momento entrambi gli enti sono stati commissariati per intervenuto decreto di scioglimento conseguente alla incompatibilità riscontrata tra la carica di presidente e di senatore della repubblica, come nel caso di Cosimo Sibilia, ma è evidente che adesso tutto sarà messo nuovamente in discussione e si dovrebbe procedere a nuove elezioni per dare un nuovo esecutivo all’ente. A meno che il parlamento non decida di assumere una ulteriore iniziativa legislativa per riformulare il procedimento nel rispetto del dettato costituzionale.
Commenta l'articolo