“L’esito delle elezioni provinciali consegna un quadro di estrema confusione rispetto al quale possiamo affermare, senza timore di essere smentiti, di averci visto giusto. Per l’elezione del Presidente, infatti, ci ritroviamo di fronte ad un elettorato sostanzialmente diviso in due in cui ha prevalso la logica dello scontro muscolare confermando come la tornata non abbia avuto alcun rilievo politico». E’ quanto si legge in una nota del coordinamento provinciale dell’Unione di Centro di Avellino.
“Chi oggi dice di aver vinto si trova comunque di fronte ad una vittoria di Pirro. Nel Partito Democratico Foti è stato battuto dalla faida tra correnti – si legge ancora – Va, perciò, riconosciuto il risultato di Domenico Gambacorta, ma si tratta di un risultato personale e che pure in sostanza ha il sapore di una resa dei conti all’interno di Forza Italia».
«Il risultato che come Movimento per la Costituente Popolare abbiamo raggiunto – continua la nota – è comunque soddisfacente e va contestualizzato nell’avvio del percorso per la nascita di un nuovo soggetto politico. Un plauso, perciò, va tributato ai nostri dodici candidati che, con impegno, hanno saputo incarnare la nostra posizione. Va sottolineato come, in generale, ci si trova di fronte ad un voto alterato: a votare, con il sistema ponderato, sono stati gli amministratori che non vanno confusi con la pubblica opinione. Non sfuggiranno i casi di quei consiglieri comunali eletti con i nostri voti e che, senza nessuna forma di pudore, non hanno scelto la strada delle dimissioni, ma sono andati altrove ed altrove hanno trasferito
il nostro consenso. Non vanno, poi, dimenticate le recentissime esperienze elettorali di partiti che hanno raccolto voti inferiori al numero dei loro iscritti”.
“Per il resto – si conclude così la nota - quello che emerge è un quadro frammentato ed estremamente caotico che traccia il profilo di un ente privo di una vera maggioranza, con un presidente che non avrà il sostegno dei numeri in aula. E’ sulla scorta di questa valutazione che siamo dell’idea di dover proseguire lungo la strada istituzionale, conferendo alla Provincia, che – è giusto ribadirlo - nasce da un’aberrazione legislativa, il ruolo di ente posto a presidio dell’Irpinia, Il punto, perciò, è la ripresa dei rapporti tra i partiti dentro le istituzioni con l’obiettivo di individuare soluzioni alle tante questioni ancora aperte sul territorio”.
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