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In Campania differenziata al 54,68%, cresce il riciclo

Balzo del tasso di riciclo nel 2001: +8,01%. Certificati dall’ORGR dati e percentuale della produzione annuale nei ComuniLe tabelle dell’Osservatorio Regionale Rifiuti elaborate con la piattaforma web O.R.So e verificate in collaborazione con la Sezione Regionale del Catasto Rifiuti dell'ARPAC. Il riepilogo generale

L'Osservatorio Regionale sulla Gestione dei Rifiuti ha certificato i dati della raccolta differenziata in Campania relativi all’anno 2021. I numeri fotografano un ulteriore aumento della raccolta differenziata, in linea con il trend degli ultimi anni, registrando soprattutto un significativo aumento del tasso di riciclaggio, cresciuto di oltre 8 punti percentuali. L’indicatore misura quanta parte delle frazioni riciclabili presenti nel rifiuto urbano sono state effettivamente avviate agli impianti per il recupero.

I DATI DELLA DIFFERENZIATA. Nel 2021 la percentuale di raccolta differenziata è aumentata in Campania di 0,52 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Nel dettaglio, sono stati raccolti 1.444.157.594 chilogrammi di rifiuti differenziati, pari a 65.186.012 in più rispetto all’anno precedente. Tra le province, ottiene la performance migliore Benevento al 72,77%. Seguono: Salerno con il 65,58%; Avellino che raggiunge il 63,82%; Caserta in crescita al 53,28%; Napoli ora al 49,60%. Nel confronto con l’anno precedente nelle province segnano un leggero incremento della capacità di raccolta Napoli e Caserta. Calando i dati nel contesto degli ambiti ottimali, si segnala l’incremento di Napoli 3 che raggiunge il 60,61%, con Napoli 2 al 52,59%.


IL TASSO DI RICICLO. La novità di quest’anno è il tasso di riciclaggio, che si attesta nel 2021 al 49,74% contro il 41,73% del 2020, quando era stato migliorato comunque il dato rispetto al precedente anno. La differenza è dell’8,01%. Il rapporto tra le province resta sostanzialmente invariato, con Benevento davanti a Salerno (52,82% e 51,05 rispettivamente). Seguono Avellino (50,27%), Caserta (41,10%) e Napoli (37,24%).

LA PRODUZIONE. Complessivamente, i rifiuti urbani prodotti in Campania nel 2021 sono stati 2.654.370.577 di chilogrammi (in aumento per 93.880.779 kg. rispetto al 2020, anno in gran parte condizionato dal lockdown imposto dalla pandemia, con la chiusura per molti mesi delle attività produttive, commerciali, terziarie e turistiche). In Campania lo scorso anno la produzione media pro capite di rifiuti ammonta a 475 chilogrammi, dato in crescita anche perché nel frattempo è diminuita la popolazione residente (scesa a 5.590.681 abitanti, con un calo di 89.078 rispetto all’anno precedente). La provincia che ha prodotto più rifiuti è Napoli, con 508 kg. pro capite, mentre Avellino è l’ultima sul territorio regionale, con 371. Guardando alla suddivisione per ambiti ottimali, in testa c’è Napoli 1 con 531 chilogrammi, ben al di sopra della media regionale. La parte non differenziata dei rifiuti nel 2021 ammonta a 1.202.831.041 chilogrammi 1.173.803.017 chilogrammi, 29.028.024 in più rispetto al 2021.«L’incremento della raccolta differenziata e del tasso di riciclo in Campania - nel difficile contesto economico e sanitario determinato dalla pandemia e altri fattori congiunturali - conferma che la Regione è sulla strada giusta per realizzare un ciclo ambientale sostenibile, ed equilibrato, senz’altro adeguato alle sfide lanciate dall’Italia e dall’Europa sulla transizione ecologica», afferma il Presidente dell’ORGR, sen. Enzo De Luca, commentando i dati regionali del 2021.

«Questi dati incoraggiano a moltiplicare gli sforzi alla vigilia di importanti scadenze: nei prossimi mesi l’affidamento del servizio integrato dei rifiuti da parte delle autorità locali nei sette ambiti ottimali; entro il 2024 il completamento della filiera impiantistica nelle cinque province per la chiusura del ciclo integrato dei rifiuti interamente sul territorio regionale.Per il Presidente dell’Osservatorio, in conclusione, è l’ora di finalizzare. «Agli enti locali spetta il compito - per certi versi storico - di gettare sui territori e nelle città le basi dell’economia circolare in un settore chiave per la salute, l’equilibrio ecologico e la competitività economica, sviluppando una sostenibile e trasparente filiera industriale del riciclo e riuso dei rifiuti, basata sull’efficientamento energetico. L’auspicio è che le autonomie locali sappiano cogliere tutte le opportunità offerte dalla riforma del ciclo integrato, elaborata dal Governo della Campania e condotta dall’Assessore all’Ambiente e Vice Presidente della Giunta regionale, on. Fulvio Bonavitacola».

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