L’idea italiana sul contratto prematrimoniale è legata a persone facoltose e famose di altri paesi, che sembrano essere quasi le uniche ad avere la possibilità di sottoscrivere tali accordi. Nei prossimi tempi il contratto prematrimoniale potrebbe diventare una realtà anche italiana, grazie ad un intervento di un membro della Camera dei Deputati. Dalle file del Partito Democratico Alessia Morani ha presentato una proposta di legge per consentire l’applicazione degli accordi precedenti alle nozze anche in Italia. L’obiettivo è equiparare la situazione del nostro paese a quella di altri in materia, poiché l’adozione degli accordi, per le nazioni in cui sono regolamentati ed in uso da anni, avuto ricadute positive e più serene al termine dei matrimoni.Stipulare un patto prematrimoniale permette ai futuri sposi di scegliere prima delle nozze le modalità in cui regolare i rapporti economici, ma anche personali futuri, qualora dovessero separarsi o divorziare. La proposta della Morani potrebbe diventare legge, seppur aperta a future ed eventuali modifiche. L’accordo prematrimoniale dovrebbe essere redatto davanti ad un notaio, si prevede una presenza di due testimoni o mediante negoziazione assistita da parte dei legali. Il vantaggio rappresentato da tali accordi consiste nella gestione anticipata e consensuale dei rapporti tra i coniugi. Una negoziazione rimandata ad un momento successivo, in cui i rapporti sono in crisi, non consente il raggiungimento di un accordo. Non si dilatano i tempi nella chiusura del rapporto e si decide in modo più lucido e sano. Gli Stati Uniti sono il paese pioniere nel riconoscimento della rilevanza giuridica dei prenuptial agreements. Per il momento in Italia la sola domanda (da un punto di vista strettamente giuridico e patrimoniale) che i futuri coniugi devono porsi riguarda il regime patrimoniale migliore da scegliere al momento del matrimonio, se in separazione e comunione dei beni.Maria Froncillo
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