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Fra Pasquale, il garzone del Signore: una vita dedicata alla fede /SPECIALE

“Un pensiero mi ha sempre guidato e mi ha dato la forza per andare avanti e perseverare: saremo accolti in Paradiso dal nostro unico Padrone se saremo stati i suoi bravi garzoni”, scriveva Fra Pasquale Raffa. Lui, il Signore lo ha sempre posto al centro della sua esistenza, servendolo fino all’ultimo.

 “Viene meno un importante pezzo della nostra storia ma soprattutto della nostra famiglia. Non dimentichiamo le sue parole, i suoi insegnamenti, le sue mani, i suoi occhi che ci hanno accompagnato durante la vita terrena ma soprattutto ci accompagneranno nel futuro nei momenti di maggiore sconforto, per sempre”. È il ricordo che Fra Pasquale, fratello cooperatore dell’ordine della mercede e figura storica del Santuario di Maria santissima di Carpignano, ha lasciato nella sua comunità. L’Ape Piaggio con cui girava l’Irpinia per distribuire santini e calendari del Santuario, resta davanti alla Chiesa in cui è stata allestita la veglia funebre, sotto l’effige della Madonna. Fra Pasquale, 96 anni, lascia un grande vuoto in quanti lo hanno conosciuto. Scelse di appartenere all’ordine della Mercede nel lontano ottobre 1952, quando a 26 anni emise i voti religiosi. Nato a Zungoli, terzo di sei figli in una famiglia poverissima, è stato sempre guidato da una fede profonda e genuina, da un amore incondizionato verso Dio e la Madonna. Povertà, semplicità, lavoro e sacrificio hanno segnato la sua vita. Ha speso tutta la sua esistenza a diffondere il culto mariano e la preghiera del rosario, ad invitare le persone incontrate nel suo cammino di fede a pregare con lui la Mamma Celeste.

“Lo ricorderemo per sempre accarezzando il rosario fatto con le sue mani”, scrive un fedele sui social. Fra Pasquale infatti negli ultimi anni si è dedicato alla realizzazione di corone del rosario con materiale di scarto, semi di frutta, perline. Corone da donare ai pellegrini in arrivo a Carpignano. Aveva trasformato la sua cella in un piccolo laboratorio, da quando la malattia non gli ha più consentito di viaggiare. Nella sua stanza, anche i suoi libri e le immagini di Cristo sofferente. Il pensiero di Fra Pasquale emerge nel libro “Lu patrone e lu garzone”, curato da Claudio Fiori e Franco Todisco con le illustrazioni di Salvatore Fucci. Gli autori hanno raccolto in maniera minuziosa, già diversi anni fa, le memorie affidate a fogli ingialliti dal tempo. I racconti autobiografici di Fra Pasquale sono stati trascritti dal fratello maggiore dell’ordine mercedario Claudio Fiori e affidati al Padre Franco Todisco che li ha purificati dalla forma dialettale. Resta il linguaggio semplice da cui emerge la figura di uomo che ha posto prima di tutto il Signore. “Nel 1985 è arrivato come nuovo superiore Padre Pasquale Pasquariello che ha fatto stampare i calendari e mi ha comandato di portarli nei paesi e nelle campagne. Mi sono raccomandato anima e corpo al Signore e alla Madonna ed ho cominciato a girare per i paesi limitrofi”, si legge nel racconto “Dalla questua ai calendari”. Diverse le vicende narrate nel libro. “Lu patrone e lu garzone” è l’ultimo dei racconti. “Ora che sono diventato grande di età – scriveva Fra Pasquale – mi rendo conto che debbo essere pronto perché il Signore mi può chiamare quando vuole”. Resta il cordoglio di tutta l’Irpinia per la morte del “postino della Madonna”. Bandiere a mezz’asta a Grottaminarda per i suoi funerali e per manifestare il dolore che colpisce tutte le comunità.

Anche su Canale 58, sarà trasmessa la diretta dei funerali (ore 15.30) dal Santuario di Carpignano.  

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