La violenza sugli animali è un fenomeno ancora molto diffuso. I maltrattamenti possono essere relativi all’abbandono, che si intensifica nel periodo estivo, ma anche a fenomeni quali l`utilizzo degli animali come cavie per esperimenti scientifici e test sui cosmetici. Il reato di "maltrattamento di animali" è disciplinato dal codice penale, che punisce "chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche". Le relative sanzioni si concretizzano in una reclusione da tre a diciottomesi o una multa da cinquemila a trentamila euro. Da rilevare è una importante innovazione codicistica, che introduce il reato di doping a danno di animali. La finalità della disposizione è reprimere in particular modo le scommesse clandestine e le competizioni tra animali. Di dispone che le medesime sanzioni saranno irrorate a chi somministra agli animali sostanze stupefacenti e vietate, a chi li sottopone a qualunque trattamento lesivo della salute degli stessi. Viene prevista una particolare circostanza aggravante nell`ipotesi di morte dell`animale successiva alle condotte di maltrattamento, in tal caso la pena viene aumentata della metà. La morte dell`animale deve essere colposa e non dolosa chiaramente, la presenza del dolo configura il reato di uccisione di animali. Nel corso delle operazioni di polizia giudiziaria, gli animali abusati vengono sottoposti alla custodia del Corpo forestale dello Stato. La magistratura può disporre le adozioni degli animali sottoposti a sequestro. Le adozioni sono autorizzate in considerazione delle condizioni di salute degli animali, ma anche delle persone che se ne dovranno prendere cura.
Maria Froncillo
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