"Il 27% dei ragazzi italiani si da' appuntamento di persona con qualcuno conosciuto in internet, e il 17% ha rapporti intimi con persone contattate via web. Da queste evidenze e dal nostro lavoro quotidiano con i ragazzi emerge chiaramente come sia necessario dar loro gli strumenti tecnici e relazionali per l'utilizzo delle nuove tecnologie".
Lo ha detto Raffaela Milano, direttore programmi Italia-Europa di Save the Children commentando la vicenda della 13enne adescata via chat e obbligata poi a prostituirsi. Una storia, ha osservato, che "evidenzia come l'utilizzo che i ragazzi fanno di Internet e cellulari sia fortemente influenzato dalla sfera delle relazioni e delle emozioni e che pertanto affettivita' e sessualita', insieme alla percezione del rischio e alla consapevolezza dei pericoli, siano un ambito fondamentale sul quale agire in termini di prevenzione quando si parla di sicurezza in rete". Per questo "occorre intervenire in maniera immediata, incisiva e congiunta, poiche' nessuno singolarmente possiede tutte le competenze e gli strumenti necessari per la tutela di bambini e adolescenti on line. La realizzazione di un ambiente sicuro in rete e' una responsabilita' condivisa".
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