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Le uve bianche di sempre e le più esotiche

Greco è l’uva più celebre italiana, non può che aver origine greca. Prima di arrivare da noi veniva chiamata aminea ed ebbe importanti estimatori tra cui Aristotele. Coltivata anche da Plinio e Virgilio. Esiste anche un’uva rossa chiamata greco nero e viene coltivata principalmente in Calabria. Il Moscato è un’altra varietà di uva aromatica ed esuberante. Per molti è un’uva volgare, adatta ad elaborare vini dolci. È comunque capace di dare alla luce il frizzante Moscato d’Asti.  Il Prosecco è fruilano, pur essendo diffuso in larga parte anche nel veneto. Vino frizzante di prestigio internazionale. Valdobbiadene e Vittorio Veneto sono i più noti.Decisamente chic è il Blanc de Morgex, per esteso è Blanc de Morgex et de la Salle. Cresce nei vigneti più alti d’Europa, non lontano dal Monte Bianco. Si è adattato a temperature estreme ed è definito vino di ghiaccio. La Marsanne è un bianco potente con sfumature di frutti tropicali, miele e mandorle. In svizzera, dove si coltiva, è nota come Ermitage blanc. Il Muller thurgau è un’uva ibrida . è la più coltivata in Germania, il cui padre è Hermann Muller. Uva frequentemente usata, ma non è tra le più nobili. C’è poi la Vernaccia, la bianca toscana più famosa e più esclusiva. La sua produzione è limitata ai dintorni della città San Gimignano. È presente anche in Sardegna, ma non ha eguali quella toscana.  È un vino da meditazione fin dai tempi dei romani. 
Maria Froncillo

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