La violenza non sempre è esagerata, visibile, ma il male che fa è permanente. È un macigno così pesante, da non sembrare sostenibile, che fa pensare: schiacciami, tanto non riesco a sollevarlo. Nei servizi televisivi si sente parlare spesso della rabbia nei confronti di chi abusa, non è ciò che si prova. Il sentimento più pieno e reale, quello che ti insegue ad ogni angolo, è la paura. Ogni tre giorni una donna subisce violenze da parte di chi sostiene di amarla. I dati dei giornali possono attenersi solo alle denunce, a quella piccola percentuale che ha la fortuna di liberarsi. Riuscire ad allontanare un uomo violento non fa sentire invincibili, farà ancora più paura. Tra chi subisce violenze non esistono i due schieramenti donne deboli e donne coraggiose che ce l’hanno fatta. Esistono solo donne che hanno pianto sperando che le lacrime finissero,che hanno avuto paura di essere uccise, che hanno subito minacce. Per vincere la paura di essere seguite, picchiate, c’è un’unica frase che conta, che nessun poliziotto potrà suggerirti e nessun avvocato potrà dire al tuo posto ed è “io devo salvarmi”. È stato solo un momento di rabbia, cambierà, invece no, i momenti si moltiplicheranno.
Una storia d’amore si trasformerà in una condanna.Non si interrompe il naturale processo di un amore malato con l’intervento dello psicologo. Si arriva a dire basta quando sei così spaventata da credere che domani non riuscirai a salutare tuo padre. Il danno più grande è di natura psicologica, poiché un uomo violento distrugge la voglia di innamorarti. È importante continuare a vivere la propria vita, cercando di ristabilire il normale andamento delle attività. È ancora più importante conservare poche briciole di fiducia per quell’uomo che non userà le mani per farti del male, ma ti insegnerà che anche tu meriti una carezza.
Maria Froncillo
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