Si verifica di frequente l'acquisto della nuda proprietà con riserva del diritto di usufrutto a favore del venditore. In tal caso è utile che l'acquirente conosca i diritti e gli obblighi nascenti da tale tipologia di acquisto.
Quando si parla di usufrutto di una casa si è in presenza di due soggetti, uno possiede la nuda proprietà del bene, la quale però viene utilizzata a tutti gli effetti dall’usufruttuario. Il titolare dell’usufrutto oltre ad usare direttamente l'immobile, potrà affittarlo a uso abitativo ma non potrà mutarne l'uso adibendolo, ad esempio, all'esercizio di un'attività professionale. In pratica, l'usufruttuario può essere considerato un "proprietario a termine" con l’obbligo di pagare le imposte relative al bene. La nuda proprietà è un caso di proprietà privata alla quale non si accompagna un diritto reale di godimento. L’istituto dell’usufrutto presenta due vantaggi. il primo è la possibilità di monetizzare il proprio bene senza perderne la disponibilità.
È il caso di chi avendo bisogno di denaro liquido cede la nuda proprietà, continuando a godere dell’utilità del bene. Altro vantaggio è strettamente fiscale. La base imponibile è costituita dalla sola nuda proprietà. E le imposte sono tanto più basse quanto più giovane è l’usufruttuario. Altri vantaggi sempre per l’usufruttuario sono la possibilità di disporre in maniera quasi totale del bene, cedendolo, affittandolo, concedendo ipoteca. Può anche godere dei suoi frutti in quanto è in pieno possesso del bene in questione.
Occorre sempre indicare la durata dell’usufrutto di un immobile. Nel caso in cui non sia indicato la scadenza è definita dalla morte dell’usufruttuario.
Maria Froncillo
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