La levata di scudi arriva da piu’ parti dopo la pubblicazione di una frase contenuta nel Piano strategico nazionale che di fatto certifica - anche se è un dossier tecnico - la morte delle aree interne: «non possono porsi alcun obiettivo di inversione di tendenza».
A lanciare legnate ci pensa anche il sindaco di Benevento Clemente Mastella.
"Ha dell'incredibile che il Governo in un documento nazionale e di natura strategica, seppure del valore di un dossier tecnico, possa notificare il certificato di morte alle aree interne di questo Paese.
Va bene il realismo e la consapevolezza dei problemi, ma la politica è chiamata ad affrontarli, non certo a surreali constatazioni di irreversibilità. Non ci aspettavamo che un governo di patrioti, si abbandonasse a forme di classismo geografico e di fatalismo politico".
Mastella avverte e manda a dire: "Su questo tema non accettiamo ribassi: le alleanze per le prossime regionali, saranno determinate, per quanto ci riguarda proprio dalle risposte che saranno date alle aree interne, questo tema per noi è semplicemente dirimente dal punto di vista politico".
"Se qualcuno non si sente in grado di affrontare i problemi dell'osso del Paese, come lo chiamava Rossi Doria, dovrebbe farsi da parte.
Certo che chi per chi gioca a nascondino sui problemi infrastrutturali e dei trasporti, una diagnosi di irreversibilità della malattia può essere un facile alibi.
Ma non lo permetteremo mai e non ci arrendiamo certo a forme di arrendevolezza politica e amministrativa: con il Pnrr, i fondi strutturali, le nuove logiche del turismo lento ed enogastronomico, nonché con una politica dell'accoglienza intelligente e calibrata, per citare alcuni solo alcuni fattori, si possono alimentare forme di resilienza territoriale e mantenere vive le comunità.
I campanili, questo è certo, hanno fatto e sono l'Italia più dei grattacieli".
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