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Sannio

Cementificazione e abbandono dei terreni, aumenta il rischio di eventi estremi


Con l’ultima ondata di maltempo che ha provocato esondazioni, frane e smottamenti sale il conto degli eventi estremi in Italia dove dall’inizio dell’anno si sono verificati ben 1567 tra nubifragi, tornado, tempeste di vento, grandinate, ondate di calore in aumento del 24% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (ESWD).

Cambiamenti climatici che provocano danni perché si abbattono su un territorio reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono. 

Nel 2021 sono stati consumati oltre 2 metri quadrati di suolo al secondo, il valore piu’ alto negli ultimi 10 anni: con il cemento che ricopre ormai 21.500 km quadrati di suolo nazionale, dei quali 5.400, un territorio grande quanto la Liguria, riguardano i soli edifici che rappresentano il 25% dell’intero suolo consumato, secondo il Rapporto elaborato dall’Ispra. 

Pertanto 7252 comuni, ovvero il 91,3% del totale, è a rischio idrogeologico.

Le aree perse in Italia dal 2012 avrebbero garantito – secondo l’elaborazione Coldiretti - la fornitura complessiva di 4 milioni e 150 mila quintali di prodotti agricoli e l’infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua di pioggia che ora, scorrendo in superficie, non sono più disponibili per la ricarica delle falde e aggravano la pericolosità idraulica dei nostri territori segnati dal moltiplicarsi di eventi estremi dalla siccità ai violenti temporali.

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