Manca poco per il ballottaggio e la campagna elettorale si infiamma. Nessun pelo sulla lingua.
Il sindaco uscente Clemente Mastella manda a dire: “Una vittoria scippata che poteva concretizzarsi già al primo turno".
"Andiamo tutti a votare per riprenderci quella vittoria che ci hanno scippato. E controlliamo le schede, una ad una... Domenica e lunedì scorsi sono successe cose incredibili. Stiamo approntando gli strumenti necessari perché la vittoria ci è stata scippata.
Sono tranquillo perché neanche Don Chisciotte e Sancho Panza riusciranno a mettermi da parte. Come San Clemente riemergerò anche se provano ad annegarmi”.
Poi c'è il forzista Antonio Reale che spiega il perché dell'appoggio a Mastella: “Rivendico ancora oggi la scelta di sostenere Mastella. Un centrodestra moderato, con valori liberali, non avrebbe potuto essere altrove. La rivendico, perché le contrade, i rioni popolari, hanno evidenziato che il lavoro fatto per cinque anni andava fatto, e hanno premiato un'offerta ritenuta evidentemente migliore delle altre.
Lo penso tutt'ora, al netto di frizioni che innegabilmente ci sono state e che di certo non nascondo: ma ad oggi per una Benevento vera, popolare che guarda a tutti i cittadini, non solo ai ritrovi belli ed eleganti del centro, l'unica offerta valida e credibile è quella di Mastella. Dal canto mio lavorerò tra i miei elettori, tra i miei amici, nella mia contrada, per sostenere Mastella al ballottaggio, voto su voto, per altri cinque anni di una Benevento luminosa e illuminata”.
L'assessore uscente Luigi Ambrosone sottolinea: “Secondo lo studio di Unioncamere-Istituto "Tagliacarne", Benevento è tra le realtà che meglio, in Italia, hanno resistito all'onda d'urto della pandemia, preceduta solo da Enna, Viterbo e Caltanissetta. È la conferma ulteriore di come la città capoluogo, con l'amministrazione Mastella, abbia saputo mettere in campo azioni amministrative in grado di contenere gli effetti della crisi sanitaria dovuta alla diffusione del Covid-19 sull'economia e sul tessuto produttivo. Se siamo il quarto territorio italiano che, nel 2020, in termini di capacità, è stato in grado di resistere alla crisi pandemia è perché siamo stati attenti a reagire in modo tempestivo e adeguato all'emergenza sanitaria e a quella economica e sociale.
Con il Sindaco Mastella abbiamo immediatamente varato un maxi Piano di sostegno alle piccole imprese e alle famiglie che ha consentito una netta riduzione della portata della crisi. A differenza delle altre province campane, Benevento ha dimostrato una notevole capacità di resilienza e di ripresa.
Del resto, già secondo gli indicatori del Sole 24 Ore, su 106 città capoluoghi di provincia”.
E intanto il candidato sindaco Luigi Diego Perifano tende la mano alla candidata di centrodestra De Stasio e company.
Ecco le dichiarazioni di Perifano: "Ho letto con grande attenzione le valutazioni affidate alla stampa da Rosetta De Stasio, candidata sindaco del centrodestra alle amministrative.
Dalle sue parole emergono spunti che meritano approfondimento e condivisione, sia sul versante programmatico che su quello prettamente politico.
Innanzitutto, Rosetta De Stasio rivendica un dato che quanti, come me, si sono spesi e si stanno spendendo per dare sostanza a una proposta di governo della Città alternativa a quella di Mastella non possono non riconoscerle: non ci fosse stata la sua disponibilità a dare rappresentanza al centrodestra beneventano, oggi forse non saremmo qui a giocarci una partita che invece è tornata a essere apertissima, come testimonia la scelta del sindaco uscente di basare tutta la propria campagna elettorale sulla macchina del fango e sulle contrapposizioni di tipo personalistico.
Per la De Stasio non è stato semplice farsi carico di una situazione in parte compromessa dal ritardo accumulato: ma la destra beneventana, per oltre dieci anni forza di governo in questa Città, non ha voluto mancare – come invece accaduto nel 2016 – l’appuntamento elettorale e darla vinta a quanti nell’imminenza della sfida con le urne hanno ‘sabotato’ la realizzazione di uno schieramento presentatosi unito quasi ovunque ma non a Benevento.
E perché non a Benevento? Perché pezzi di ceto politico del centrodestra, così come del centrosinistra, hanno preferito le lusinghe di Mastella ovvero di un sistema di potere che offriva la prospettiva – poi rivelatasi un’illusione – di una facile vittoria e di facili riconoscimenti (….).
Quanto al versante amministrativo, al di là del comune giudizio negativo sugli ultimi cinque anni di governo Mastella, emergono, nelle argomentazioni di Rosetta De Stasio, aspetti di sicuro rilievo per l’interesse pubblico e per il dibattito elettorale in corso: penso all’emergenza occupazionale e alla necessità di restituire centralità al tema del lavoro all’interno dell’agenda amministrativa di palazzo Mosti, alla questione sicurezza, alla cura e al decoro dei luoghi della Città, alla difesa del commercio locale.
E allora: ci si può confrontare anche partendo da posizioni politiche distanti? Sì, se mettiamo gli interessi della Città davanti a tutto e a tutti.
Sì, se il confronto avviene alla luce del sole, in chiarezza e in trasparenza. Sì, se avviene nel rispetto dei rispettivi percorsi e delle rispettive storie.
Sì, se vogliamo chiudere un libro che non ha avuto successo per cominciarne uno nuovo dove ciascuno, poi, potrà scegliere il proprio racconto”.
BORGHI REPLICA A MASTELLA. “Una figura istituzionale che ha avuto alte responsabilità repubblicane come parlamentare e ministro, non può lanciare accuse generiche e fumose sulla regolarità delle operazioni elettorali. Se il sindaco Mastella ha elementi per sostenere che il voto del primo turno sia stato condizionato o, addirittura, modificato, vada alla Procura della Repubblica, indichi i responsabili e sporga denuncia. Altrimenti è evidente che siamo solo di fronte al maldestro tentativo di giustificare un mancato risultato -la vittoria al primo turno- sbandierato per mesi come fatto certo. A ben vedere ci hanno pensato i beneventani a smentire previsioni trionfalistiche e sondaggi, per cui Mastella provi ad affrontare serenamente e senza inutili clamori la prova delle urne che lo attende”.
Così Enrico Borghi, responsabile nazionale politiche per la sicurezza del Partito Democratico e commissario PD Benevento.
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