Sono 30 i nuovi positivi nel Sannio ma su pochi tamponi 334.
E' quanto comunicato dal servizio epidemilogico dell'Asl di Benevento.
43 sono i guariti del giorno.
85 invece sono i ricoveri presso il reparto Covid del Rummo.
Non si sono registrati per fortuna decessi anche se aumentano i degenti in terapia intensiva: sono 7.
Intanto l'instancabile direttore sanitario dell’Asl di Benevento Maria Concetta Conte traccia il bilancio su una pandemia che continua a spaventare e non manca di ringraziare gli operatori impegnati ogni giorno a salvare vite.
"Si contano quotidianamente ancora troppi decessi legati all’epidemia da Covid-19. Per quanti sforzi si possano fare per accelerare la campagna vaccinale e per stigmatizzare comportamenti scorretti nella speranza di educare al rispetto e alla responsabilità quelli che sembrano irriducibili incoscienti, i bollettini che restituiscono gli ospedali fanno tremare i polsi".
"Ma i troppi morti - prosegue dalle colonne di Facebook lo stimato direttore sanitario - dovrebbero spaventare e far riflettere. Invece, spesso i numeri vengono letti con freddezza, come se fossero vuoti e non suscitano, come dovrebbero, una seria presa di coscienza del problema.
È un dato di fatto che non esiste una cura efficace per sconfiggere questo maledetto virus.
Se ci fosse un’alternativa al vaccino, la parola pandemia la rimetteremmo tra le ultime pagine dei dizionari. Anche nel Sannio sono state avviate le prime somministrazioni di anticorpi monoclonali ai pazienti domiciliati con specifiche caratteristiche di arruolamento. I medici di medicina generale che segnalano i pazienti, l’Asl che se ne fa carico e l’Azienda ospedaliera San Pio che procede alla somministrazione sono tutti i soggetti che stanno lavorando anche su questo fronte di speranza.
Dal 24 al 30 aprile sono stati trattati già più di dieci pazienti. La terapia, riservata alle categorie di positivi più fragili, può rappresentare un’opportunità.
I medici della Direzione Sanitaria dell’Asl continueranno ad accogliere e a filtrare le richieste dal territorio, indirizzando chi risponde ai requisiti alla somministrazione ospedaliera e a sollecitare i medici di famiglia a segnalare tutte le persone arruolabili.
È una speranza di vita. Bisogna crederci. Almeno fino a prova contraria.
Non mi stancherò mai di ringraziare tutti gli operatori che ogni giorno lavorano senza sosta per il bene della comunità".
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