L’ansia, la tensione al cardiopalmo, l’apprensione continua per la vita stessa di un caro congiunto, ricoverato nell’Area Covid senza poter avere la vicinanza, il conforto, l’amore della famiglia, risuonano in una lettera pervenuta all’A.O.R.N. “San Pio”, guidata dal Direttore Generale, Mario Nicola Vittorio Ferrante.
“E abbiamo confidato in voi” operatori sanitari – è scritto nella missiva – certi che avreste fatto “ciò che avremmo fatto noi” ed “è stato così e vi ringraziamo per questo. Grazie per quello che fate in generale ogni giorno … occuparsi degli altri è una cosa che sicuramente reca benedizioni.
Fa bene a chi lo fa e a chi lo riceve”.
Dopo aver ribadito l’ammirazione per un lavoro svolto “con dedizione ed umanità … un’opera che ha il sostegno di Dio”, lo scritto prosegue citando “un versetto della Bibbia”, laddove recita “La forma di adorazione pura e incontaminata dal punto di vista del nostro Dio e Padre è questa: aver cura degli orfani e delle vedove nelle loro sofferenze (Giacomo 1:27)”, per poi osservare che “i vostri pazienti, ora (nell’era covid) senza familiari accanto, sono tutti orfani e vedovi”.
Va a vostro merito – conclude la lettera – aver saputo donare loro quel premuroso calore familiare che per la contingenza pandemica non abbiamo potuto dare e di tanto noi vi “apprezziamo e vi ringraziamo di cuore”.
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