Giustizia è fatta. Preso con le mani nel sacco un coltivatore diretto di 54 anni di Solopaca.
I carabinieri forestale del comando provinciale di Benevento lo hanno colto in fragranza di reato mentre appiccava un incendio boschivo doloso in un’area adiacente alla sua proprietà, concretizzando così il delitto previsto e punito dall’art. 423 bis codice penale.
A causa della recrudescenza del fenomeno incendiario nella valle telesina, il personale della locale Stazione ha deciso di attenzionare la località “Staglio Santianni”, già presa di mira negli ultimi anni da reiterati incendi boschivi.
Dopo una scrupolosa attività di occultamento e controllo, i militari hanno centrato l’obiettivo della legalità.
I militari dell’Arma hanno provveduto ad estinguere le fiamme per evitare una rapida propagazione dell’incendio boschivo sul versante del monte Taburno, zona questa tutelata paesaggisticamente dove il fuoco ha distrutto 3 mila metri quadrati di superficie.
Sul posto sono intervenuti successivamente anche le squadre di spegnimento degli Enti delegati.
Giova ricordare che su tutti i terreni percorsi da incendio sono vietati per 10 anni, sia il pascolo che la caccia, nonché la realizzazione di infrastrutture ed edifici; ancora per 5 anni sono vietate tutte le attività di rimboschimento.
Tale ultimo aspetto appare in tutta la sua drammaticità nel momento in cui non essendo più possibile rimboschire (e quindi rinsaldare) un’area percorsa da incendio, la stessa risulterà nella successiva stagione invernale potenzialmente oggetto di fenomeni di dissesto idro-geologico, quali frane e smottamenti.
Ad ogni modo le attività di monitoraggio e prevenzione proseguiranno ancora nei giorni successivi, al fine di contrastare o mitigare il devastante fenomeno degli incendi boschivi.
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