“L’atto di commissariamento a danno della federazione di Benevento e del segretario provinciale Giovanni Cacciano mi ha lasciato senza parole.
In una situazione del genere, in svariati anni di politica, non mi ero mai imbattuto. Un segretario eletto democraticamente all’unanimità, commissariato dopo solo pochi mesi di attività, senza giustificazione alcuna, ad opera di un segretario nazionale dimissionario e, in particolare, di un referente regionale nel ruolo di commissario. Insomma, il paradosso dei paradossi. Ancor di più, se il teatro in cui si svolgono gli atti di questa tragicommedia, è nientedimeno che il partito “democratico””.Così Zoino segretario cittadino Pd sannita.“Ho trascorso svariati giorni ad interrogarmi sulla violenza di tale azione, nonché sulle possibili motivazioni politiche.
Probabilmente il tutto parte da una semplice premessa. Chi ricopre un ruolo di responsabilità politica, a partire dal segretario nazionale, dovrebbe mostrare rispetto costante per la comunità che rappresenta, portando con sé, sempre, in giacca, una lettera di dimissioni già firmata, da datare e consegnare a chi di dovere al momento opportuno.
Prassi, questa, a cui si è, purtroppo, poco incline. Si cerca di tutelare troppo spesso la propria posizione e l’orticello politico conquistato, anziché il partito, e la sua immagine, anche in presenza di “catastrofi” evidenti. Fatta tale premessa, da cui secondo me prende origine l’atto brutale perpetrato dagli organismi nazionali, l’azzeramento della segreteria provinciale, eletta democraticamente attraverso un congresso trasparente e rispettoso delle regole sotto la supervisione dell’allora commissario Borghi nominato proprio da Enrico Letta, non può che rappresentare una scorretta manovra pre-congressuale messa in campo al solo fine di favorire pochi dirigenti sanniti a scapito di tanti altri che, a differenza dei primi, hanno espresso in maniera chiara il proprio sostegno a favore del candidato alla segretaria nazionale del PD Stefano Bonaccini. Un atto questo inconcepibile.
Non si può tentare di sovvertire le sorti di una partita già iniziata attraverso l’intervento parziale di chi dovrebbe rappresentare, invece, un soggetto terzo ed equidistante. Queste scorciatoie sono inaccettabili.
Le partite vanno giocate a viso aperto e senza sotterfugi. Il mancato rispetto proprio di quelle regole alla base dell’agire politico di una comunità intera, mi spinge a lanciare un appello alla tenacia ed alla resistenza di amici e compagni, di dirigenti ed amministratori democratici, che hanno realmente a cuore le sorti della nostra federazione e dei nostri territori. Sono consapevole che quando ad essere lesa è finanche la dignità di chi giornalmente, senza alcun interesse perché animato esclusivamente da passione ed entusiasmo, si adopera a sostegno della causa democratica, si cade nella disaffezione e, di conseguenza, nella perdita di fiducia!
Ora, però è il momento di non nascondersi. Difendiamo con forza, insieme, le scelte fatte, ribellandoci a chi intende limitare il nostro agire, a salvaguardia della democrazia e di quella autonomia sancita dalle regole che ci governano”.
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