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Piena del fiume Tammaro, superato lo stress test della Diga di Campolattaro

diga


Il presidente della Provincia di Benevento Nino Lombardi ha ricevuto oggi un rapporto dal presidente Giovanni Mastrocinque della Società partecipata Asea che provvede al controllo sulla Diga di Campolattaro sul fiume Tammaro in merito alla gestione delle intense piogge abbattutesi nelle ultime 48 ore sul Sannio e, dunque, anche sul lago artificiale di 7,5 Km. di lunghezza nell’Alto Tammaro.

A tale proposito, Mastrocinque, sulla scorta del lavoro di controllo e monitoraggio che ha impegnato i tecnici dell’Asea in collaborazione con gli Uffici ministeriali, ha osservato innanzitutto che, a seguito delle abbondanti precipitazioni, alle ore 15:30 di martedì 22 novembre, le acque del fiume Tammaro hanno raggiunto lo sbarramento e per la prima volta nella storia «la quota di massima regolazione autorizzata pari a 377,25 metri sul livello del mare».

Le acque del Tammaro dallo sbarramento sono quindi defluite a valle attraverso gli “sfioratori di superficie” ovvero i due cosiddetti “calici”, nel processo cosiddetto di “laminazione”, che, ha sottolineato Mastrocinque, «è avvenuto positivamente ed in massima sicurezza».Secondo il presidente dell’Asea, «è stato il primo vero “stress test” per la Diga di Campolattaro, a distanza di sette anni dagli eventi alluvionale di ottobre 2015».

Dell’evento straordinario di piena l’Asea ha in tempo reale dato notizia, oltre che alla stessa Provincia di Benevento, alla Prefettura, all’Ufficio Tecnico delle Dighe di Napoli, al Ministero delle Infrastrutture e trasporti Direzione Generale per le dighe e le infrastrutture elettriche ed idriche, al Dipartimento della Protezione Civile/Sala Italia e centro funzionale centrale, alla Direzione Generale per il Governo del territorio, i lavori pubblici e la protezione Civile, ed al Genio Civile di Benevento.Mastrocinque ha quindi aggiunto: «Il Consiglio di Amministrazione di Asea, ha autorizzato il Direttore ad organizzare e potenziare la presenza del personale in forza presso la Diga, a supporto di tutte le attività e delle esigenze connesse alla straordinarietà del momento.

Posso concludere affermando che ancora una volta l’invaso di Campolattaro ha dimostrato il grande contributo nel contenere le acque invasate e di evitare danni a valle».Si può parlare di stress-test anche perché, dopo la prima chiusura della paratoie dell’impianto avvenuta il 29 aprile 2006, a cura degli allora Presidenti della Provincia e della Regione, «il collaudo dell’infrastruttura diga è nella sua fase finale, essendo in corso, con esito positivo, gli ultimi step».

Lombardi, nel prendere atto delle dichiarazioni del Presidente Mastrocinque, ha sottolineato l’importanza del delicato lavoro di controllo e monitoraggio sulla Diga svolto per conto della Provincia dalla stessa Asea, d’intesa con le Autorità ministeriali preposte.

«La Diga di Campolattaro - ha detto Lombardi - è una infrastruttura strategica nazionale sulla quale la Provincia di Benevento, dal momento in cui ne ha avuto l’affidamento nel 1997, ha sempre esercitato con il massimo senso di responsabilità il proprio dovere istituzionale ed ha investito ingenti risorse dal proprio Bilancio per la manutenzione e l’implementazione delle misure di sicurezza. Siamo certi che, a seguito della dichiarazione di opera di importanza strategica nazionale della Diga, sia il Governo centrale che quello regionale sapranno tutelare e valorizzare questa infrastruttura di straordinario rilievo e la porranno finalmente a servizio del territorio con la realizzazione delle opere necessarie agli usi civili ed irrigui».

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