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Sannio

Regionali, resa dei conti nel Pd sannita. Volano accuse. Cacciano e Razzano contro Pepe: "Noi abbiamo messo la faccia, lei dov’era?”

Cacciano e Razzano

Resa dei conti all’interno del Pd sannita all’indomani del risultato delle Regionali.

Deludente il risultato: i democratici sanniti non sono riusciti ad agguantare un seggio ma sono stati scalzati da Noi di Centro e da Forza Italia con l’elezione di Pellegrino Mastella e Fernando Errico.

Botta e risposta tra Antonella Pepe componente della Direzione Nazionale del PD che chiama direttamente in causa “i dirigenti provinciali sanniti imputando loro la totale responsabilità per l’esito negativo della recente tornata elettorale regionale”.

 “Tali affermazioni risultano parziali e, in alcuni passaggi, forzatamente ingiustificate”.

E’ la risposta di Rosa Razzano e Giovanni Cacciano, presidente e segretario Pd Sannio.

“Si ritiene – proseguono - pertanto opportuno fornire una ricostruzione più completa e aderente ai fatti, senza negare la sconfitta di cui discuteremo tutti approfonditamente nei prossimi giorni.

Precisando che resta piena la disponibilità di questa dirigenza ad un confronto serio, diretto e costruttivo, in grado di ristabilire la collaborazione che ogni comunità politica ha il dovere di perseguire, anche noi riteniamo che solo attraverso un dialogo franco e una assunzione condivisa delle responsabilità sarà possibile rafforzare il nostro partito, valorizzare il lavoro dei dirigenti locali e prepararsi con maggiore unità alle sfide future, a cominciare dal prossimo congresso che dal 5 dicembre avvierà i lavori con l’insediamento della relativa commissione di garanzia.

In questo quadro, desta particolare sorpresa che le critiche siano mosse da chi, pur ricoprendo un incarico nazionale, risiede in questo territorio e da iscritta e militante del PD di Apice conosce sin troppo bene le dinamiche locali.

Ancora più sorprendente risulta l’assenza di qualsiasi contributo concreto da parte della stessa dirigente nazionale durante la campagna elettorale: 

            ⁃             nessuna iniziativa pubblica di sostegno, nemmeno social;   

          ⁃             nessun intervento politico;           

  ⁃             nessun gesto di vicinanza verso chi era impegnato in una competizione che avrebbe beneficiato di un supporto istituzionale e politico anche suo. “Un partito – evidenziano -, anche nella legittima differenziazione interna, sostiene unitariamente la causa comune e non si affida a singoli interventi estemporanei che giungono, come sempre, a posteriori e non tengono conto del contesto in cui il lavoro è stato svolto.Un partito si fonda sul rispetto dell’impegno di ciascuno e di chi ci mette la faccia, come può testimoniare la stessa dirigente nazionale che, dopo non essere stata eletta nella competizione del 2020, ha beneficiato di una funzione di collaborazione in capo al consiglio regionale per circa 4 anni, cui è poi seguito un importante incarico tuttora in corso presso una grande società regionale.

Il segretario e il presidente provinciale – entrambi candidati – hanno affrontato la campagna elettorale senza nemmeno il sostegno di chi, sebbene premiata dal partito, ha scelto di non rendersi parte attiva del percorso elettorale.Tale mancanza non può essere ignorata quando si formulano giudizi pubblici sul risultato o sul presunto operato dei dirigenti locali.

Per rispetto degli iscritti, dei militanti e degli elettori, è indispensabile ricostruire i fatti con trasparenza.

La verità è che, pur nelle difficoltà, il territorio ha fatto la sua parte mettendoci la faccia. Vorremmo sapere la sua dov’era”.

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