Un importante dipinto del XVII-XVIII secolo, olio su tela, di scuola napoletana, raffigurante San Gennaro, attribuibile molto probabilmente al maestro Giuseppe d’Arena, rimpatriato da Malta, è stato destinato alla fruizione pubblica, presso il Museo Diocesano di Benevento, attraverso un provvedimento di affidamento in giudiziale custodia, con facoltà d’uso, adottato dalla Procura della Repubblica di Benevento ed eseguito dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Udine in favore del Museo Diocesano di Benevento.
I dettagli dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa, tenuta dal Procuratore della Repubblica di Benevento, dott. Aldo Policastro e dal Generale di Brigata, Roberto Riccardi, Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, presso la sala Leone XIII del Palazzo Arcivescovile, in Piazza Orsini di Benevento, alla presenza dell’Arcivescovo della Arcidiocesi di Benevento S.E.R. Mons. Felice Accrocca e del Soprintendente della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento.Il provvedimento è stato adottato nell’ambito del procedimento penale iscritto per i reati di trasferimento all’estero di beni culturali (art. 174 D. Lgs. 42/2004) e di ricettazione (art. 648 c.p.), a seguito di un’articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento e svolta dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Udine, che ha consentito di recuperare la tela, trafugata illecitamente tra il novembre del 1969 e gennaio del 1970 da abitazione privata sita in San Lupo (BN), nello Stato di Malta.
In particolare, durante il corso della attività di servizio istituzionale, i militari del Nucleo TPC di Udine appuravano che la tela posta in vendita all’incanto sul sito on-line di una casa d’aste maltese, dal riscontro nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, (il più grande database al mondo di opere d’arte rubate in carico al Ministero della Cultura ma gestito in via esclusiva dal Comando TPC) nonché nel Bollettino delle Ricerche TPC nr. 1 del 1970, corrispondesse al dipinto sottratto da ignoti tra il novembre 1969 e il gennaio 1970 all’interno di un’abitazione privata ubicata a San Lupo (BN).
La Procura di Benevento, a seguito di ulteriori elementi acquisiti attraverso accertamenti svolti in collaborazione con il Nucleo TPC di Napoli, le Stazioni Carabinieri di Caserta, Cerreto Sannita (BN) e Guardia Sanframondi (BN), emetteva un Ordine europeo di Indagine (OEI) verso lo Stato di Malta diretto al sequestro del bene culturale illecitamente sottratto e al successivo rimpatrio.
In esecuzione dell’O.I.E., in collaborazione con l’Autorità Giudiziaria dello Stato di Malta, veniva eseguito il sequestro a cura del personale della Major Crimes Unit – Properties And Cultural Crimes della polizia maltese, a carico di un privato che aveva affidato il dipinto ad un restauratore dopo averlo acquistato da una casa d’aste dell’isola alla quale il possessore si era rivolto. Il dipinto è stato poi rimpatriato in Italia e temporaneamente custodito presso il caveau del reparto operativo del Comando TPC di Roma, ove è stato altresì sottoposto all’osservazione del Sopraintendente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento. Sono ancora in corso indagini volte ad individuare a ritroso l’identità dei precedenti possessori del dipinto e le modalità con le quali nel tempo gli stessi ne hanno avuto la materiale disponibilità.L’intera operazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra le Autorità Giudiziarie e le Forze di Polizia dei due Paesi, Italia e Malta, e il fattivo ruolo di raccordo svolto da Eurojust, il cui Ufficio italiano ha recentemente sottoscritto un protocollo d'intesa con il Comitato per il recupero e la restituzione dei beni culturali del Ministero della Cultura ed al quale partecipano anche i Carabinieri del TPC, per lo scambio informativo e la cooperazione inter istituzionale nelle procedure aventi ad oggetto beni culturali.
L’odierna attività testimonia ancora una volta la costante e continua attività di tutela e protezione dei beni culturali e di consequenziale contrasto alle condotte illecite in materia espletata dalla Procura della Repubblica di Benevento in sinergia con il Comando Carabinieri del TPC.
L’opera d’arte, descritta come “di massimo risalto d’arte”, che presenta una cornice visibilmente antica, ovvero lignea e del modello denominato “Salvator Rosa”, è attribuibile con molta probabilità al maestro Giuseppe d’Arena, è stata affidata in custodia al Museo Diocesano di Benevento al fine di valorizzarne il giusto pregio ed essere messo a disposizione della comunità.
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