Il prefetto di Benevento, Carlo Torlontano, ha presieduto una riunione di coordinamento delle Forze di Polizia, allargata alla presenza del Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Benevento e del Provveditore Interregionale per le Opere Pubbliche Campania Molise Puglia e Basilicata, al fine di approfondire la tematica dei tentativi di infiltrazione mafiosa nelle procedure ad evidenza pubblica, con particolare riferimento a quelle a valere su fondi PNRR.
L’incontro è stato richiesto dal Provveditorato OO.PP. per acquisire, in previsione degli emanandi bandi di gara, ogni utile informazione, su base provinciale, sui settori potenzialmente o statisticamente più sensibili ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata.
La recente modifica normativa dell’art. 105, comma 2, D.Lgs. 50/2016, infatti, abrogando il previgente limite del 50% alla quota subappaltabile, ha rimesso alle stazioni appaltanti, tra cui anche il Provveditorato OO.PP., l’indicazione, eventuale, della tipologia di prestazioni non subappaltabili ovvero la previsione di limiti alla percentuale di attività subappaltabile.L’analisi del contesto provinciale è stata condotta non solo attraverso la consultazione dei dati statistici afferenti al fenomeno, ma anche coinvolgendo le organizzazioni datoriali – Confindustria, CCIA e Ance.
I rappresentanti di categoria, pur non evidenziando particolari criticità in questa Provincia, hanno formulato alcune proposte, soprattutto al fine di garantire un più pervasivo controllo delle operazioni di mutamento dell’assetto organizzativo delle imprese aggiudicatarie e di quelle subappaltatrici, che potrebbero celare tentativi di infiltrazione da parte della criminalità.
In tale solco, il confronto ha consentito di rimettere alle valutazioni del Provveditore OO.PP. due potenziali misure – una generale, l’altra limitata ai settori potenzialmente o statisticamente più sensibili – da poter inserire nei redigendi bandi di gara, per prevenire ogni, eventuale, tentativo di ingerenza negli appalti in provincia.
Per tutte le procedure di appalto è stata paventata la possibilità di imporre un obbligo di informazione e controllo alle imprese aggiudicatarie.
Queste ultime, in caso di subappalto, potrebbero essere obbligate non solo ad indicare i lavori, la quota e l’identità dell’impresa subappaltatrice, ma anche a garantire e monitorare, per tutta la durata del contratto, l’effettiva esecuzione della prestazione da parte dell’impresa individuata, quale subappaltatrice, in fase di presentazione dell’offerta.
Con riferimento specifico ai settori ritenuti potenzialmente, o statisticamente, più sensibili ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata, è stata prospettata, in aggiunta alla precedente proposta, la possibilità di individuare limiti quantitativi al subappalto per tali categorie di attività.
Nonostante, quindi, il fenomeno non sia particolarmente significativo in provincia, è stata unanimemente condivisa la necessità di garantire il massimo livello di attenzione nella gestione dei bandi di gara e delle discendenti esecuzioni contrattuali a valere sui fondi PNRR, che rappresentano un’occasione straordinaria per la crescita e lo sviluppo del territorio provinciale.
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