Circolarità della cultura, universalità dei saperi e continuità del discorso sulla conoscenza, in un’Università sempre più aperta alla ricerca innovativa, alla didattica interdisciplinare ed al dialogo multiforme e vivace tra le scienze tecnologiche ed umanistiche, sono stati protagonisti della simbolica “tavola rotonda” intorno alla quale, questa mattina, il professore Zygmunt Bauman ha tenuto a battesimo il nuovo insegnamento di Filosofia della Scienza, attivato presso l’Università degli Studi del Sannio. Il padre del concetto di “società liquida”, a Benevento per il Festival della Filosofia, è stato accolto dal rettore Filippo de Rossi, nella sede di Palazzo San Domenico, dove ha conversato con alcuni docenti delle diverse aree disciplinari dell’ateneo su alcune questioni poste come nevralgiche nell’attuale fase di crisi e trasformazione della conoscenza. Etica della responsabilità, individualismo sfrenato della post-modernità e crisi della partecipazione, incapacità di uscire dalla sfera personale per condividere idee e valori, in un momento nel quale i problemi hanno dimensioni globali sono soltanto alcuni dei temi affrontati, con un rigore scientifico per nulla attenuato dal tenore colloquiale della conversazione. Quindi, Bauman si è soffermato sul rapporto tra filosofia e scienza: da una parte insistono le domande su ciò che è giusto e sbagliato e dall’altra la ricerca di una prova del vero o del falso, per arrivare all’assunto che le due discipline sono non in competizione bensì in un rapporto di complementarietà sempre più necessaria, poiché la filosofia è amore per la conoscenza. Il nuovo insegnamento di Filosofia della scienza si occuperà dei problemi filosofici posti dalla ricerca scientifica e dai suoi risultati. Tale disciplina investe sia le scienze naturali che quelle sociali. Da qui, infatti, la decisione di estendere la possibilità di scelta dell’insegnamento a tutti gli studenti dell’ateneo sannita già dal secondo semestre dell’anno accademico in corso.
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