Coach Agresti aveva avuto anche in passato parole dure nei confronti della sua squadra. Per la verità, però, mai aveva espresso un giudizio tanto severo quanto mortificante per il gruppo nel suo insieme. Nella disputa della conference centromeridionale era accaduto spesso che ci fossero stati cali di tensione e di concentrazione riconducibili alle singole. Pur non facendo mai il nome era stato sempre chiaro, il tecnico, ad individuare responsabilità di qualcuno del gruppo che non aveva fatto sino in fondo il proprio dovere. Stavolta il discorso è stato diverso, perché l’accusa dell’allenatore è stata precisa e tagliente. La squadra non solo è stata travolta da Vigarano come nessuno si aspettava perché è scesa in campo molle e deconcentrata, ma, quale che è peggio, era arrivata alla gara dopo una settimana di lavoro non soddisfacente. La squadra si è allenata male, non è stata mai concentrata a dovere. La sottolineatura dei sorrisini che hanno accompagnato la preparazione alla trasferta di Vigarano è eloquente, come pure l’analisi della carica agonistica rimasta inespressa a vantaggio delle chiacchiere che erano state fatte prima della gara. Elementi, tutti che hanno determinato ciò che nessuno credeva fosse possibile, ovvero lo slittamento di Ariano tre posizioni al di sotto della capolista, che ora diventa l’avversaria da affrontare nella semifinale playoff. Il Battipaglia è squadra di grande valore, anche se c’è da dire che in questa fase una squadra vale l’altra, perché, sul meglio delle due gare, non si possono fare calcoli ed ognuno giocherà con grande agonismo e voglia di vincere. Ed è proprio questa la preoccupazione di Agresti, che dopo la sfuriata nei confronti delle sue ragazze per come hanno condotto l’ultima gara della Poule promozione, ha rimarcato che al peggio non c’è fine se si continuerà ad lavorare in quel modo ed avere quell’approccio mentale alla partita. Se non cambieranno registro le sue ragazze rischiano di crollare in modo anche più netto contro Battipaglia. Ma la squadra è al lavoro e la paternale firmata Agresti ha sicuramente raggiunto lo scopo duplice di far riflettere sull’accaduto e motivare chi ne ha bisogno, provocando magari anche una reazione di orgoglio di chi ha condotto un campionato strepitoso. E d’altronde le parole di Agresti suonano paradossalmente come una iniezione di fiducia per la squadra che, non fosse stato per la scarsa concentrazione, avrebbe avuto la possibilità di vincere anche a Vigarano. Ed allora, rimboccarsi le maniche e pensare in grande. Il risultato, così, verrà da sé.
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