Allo scopo di prevenire la reiterazione di episodi di violenza in occasione di manifestazioni sportive, il Questore di Avellino ha adottato i seguenti provvedimenti di divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive nei confronti di 4 tifosi ultras dell’U.S. Avellino:
I.G., di anni 28, D.A.SPO. per anni 5, con obbligo di firma per anni 2;
I.E., di anni 19, D.A.SPO. per anni 4, con obbligo di firma per anni 1;
B.L., di anni 31, D.A.SPO. per anni 3;
I.N., di anni 20, D.A.SPO. per anni 2.
L’adozione dei provvedimenti di prevenzione scaturisce dagli accertamenti svolti da personale di questa Digos, a seguito di intemperanze di cui si sono resi responsabili alcuni tifosi irpini il 25 agosto scorso, presso lo stadio “Partenio-Lombardi”, al termine della partita Avellino - Catania valevole per la 1° giornata del campionato di serie C, girone C.
Infatti, appena terminata la citata partita, un gruppo di circa 20/30 tifosi ultras della curva Sud si introdusse arbitrariamente e repentinamente nel settore “Tribuna Terminio”, approfittando dell’apertura delle porte per favorire il deflusso del pubblico ed eludendo la sorveglianza degli steward, nel tentativo di raggiungere il divisorio con l’adiacente settore ospiti e cercare il contatto con la tifoseria etnea, con la quale notoriamente vi sono rapporti conflittuali risalenti nel tempo.
Il disegno criminoso è naufragato grazie al tempestivo intervento degli steward e del personale delle Forze dell’Ordine, che sono riuscite non solo ad allontanare immediatamente i facinorosi irpini, alcuni dei quali armati di corpi contundenti, ma anche a prevenire la corrispondente reazione della tifoseria ospite.
Va anche detto che, intorno alle ore 16,00, nel corso del 2° tempo della partita, era stato abusivamente esposto sulla balaustra dell’anello superiore degli spalti del settore “Curva Sud”, uno striscione di carta di colore bianco, di circa m. 4 x 1,5, con la scritta “ODIO CATANIA”, striscione non autorizzato e immediatamente fatto rimuovere, che verosimilmente aveva lo scopo, oltre che di offesa e minaccia verso la tifoseria ospite, anche quello di coalizzare la massa dei tifosi irpini contro gli avversari, alla luce sia della sonora sconfitta rimediata dall’Avellino (3-6), sia dei trascorsi tra le due tifoserie.
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