La Sidigas Scandone Avellino ha salutato anzitempo i playoff scudetto, perdendo anche la gara quattro e chiudendo la serie contro la Dolomiti Energia Trentino sul tre a uno a favore degli avversari. La cocente delusione arriva al cospetto di una squadra che è stata più forte, più atletica e ha avuto un passo superiore a quello dei biancoverdi. Una gara condizionata fortemente dai tre falli commessi in una manciata di minuti dopo l’inizio da Jason Rich, che è stato quindi praticamente inutilizzato nei primi due periodi. La squadra biancoverde era riuscita ad arrivare all’intervallo ancora attaccati alla partita, con uno scarto di punti che sembrava ancora rimediabile in qualche modo. La solita Sidigas invece si confermava anche in questa sfida. Il crollo era imminente e chi aveva creduto che gli uomini di Sacripanti potessero riuscire a rimontare nei 20’ successivi, doveva prendere atto della resa, con la squadra cacciata a meno 10 e da lì il discorso di potere rientrare in partita è stato praticamente chiuso. La differenza sostanziale l’ha fatta l’atletismo con cui ha giocato l’ultima gara Trento, che ha messo più forza fisica negli anticipi, negli 1 contro 1, nei contropiedi, nei rimbalzi offensivi. Ma anche tatticamente la squadra di sacripanti è sembrata in difficoltà costante. Fesenko non è riuscito a dare l’impatto che ha sempre conferito alle gare in campionato, e il suo sostituto Auda dopo un esordio brillante non ha mai graffiato sulla serie. Il solo Filloy ha cercato di cantare e portare la croce, ma alla fine non è bastato. Forse tradivo l’inserimento di Renfroe che sarebbe stato prezioso anche in stagione, magari per consentire ad Avellino di avere maggiori possibilità di raggiungere almeno il terzo posto ed usufruire di un accoppiamento migliore. Ma ora è inutile recriminare. Avellino è fuori dai giochi. La semifinale contro Venezia la giocherà Trento.
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