La notizia era nell’aria, ma è deflagrata all’indomani del nostro servizio che apriva i dubbi sull’iscrizione della squadra dell’Ariano al prossimo campionato di basket femminile di A2. Ora quei dubbi sembrano divenire certezze. L’avventura in serie A è destinata a non ripetersi, almeno nell’immediato. La squadra del presidente Cirillo ripartirà dalle categorie minori. Non sarà presentata l’iscrizione pi cui termini scadono dopodomani. Troppo compromessa la situazione economica, anche alla luce del lodo presentato da una ex tesserata che si è rivolta agli organi competenti per vedere riconosciuto il proprio diritto a percepire le somme arretrate che non aveva ad oggi ancora incassato. L’atto finale, il colpo di grazia, ad una storia che stava prendendo una piega sbagliata da troppo tempo. Cirillo aveva a più riprese fatto appelli ad imprenditori e cittadini: ai primi affinché affiancassero con maggiore forza i main sponsor che negli anni si sono succeduti. Ai secondi affinché sottoscrivessero abbonamenti e sostenessero, per quanto possibile, la società. Non è bastato. Non è stato sufficiente. Perché la scalata alla A2 è stata accompagnata da impegni di spesa talmente gravosi da fare accumulare un monte debitorio troppo elevato per potere solo immaginare di continuare su questa strada. E da qui la decisione di azzerare e ripartire. Certo, ad oggi bisogna capire quale sarà il futuro della squadra arianese. Da quale categoria si ripartirà. Perché l’ipotesi migliore sembra essere quella della B regionale, ma non si sa ancora quali saranno le decisioni del Presidente Cirillo,e, ancora di più, della federazione, se cioè consentirà alla squadra, in presenza di un lodo, di partire dalla categoria inferiore o se bisognerà in qualche modo ricominciare da zero e ripercorrere la strada che in pochi anni aveva portato Ariano in serie A2. Rammarico e dispiacere in città, dove il fenomeno basket aveva preso una piega decisamente importante. Mancherà la categoria, mancherà lo spettacolo offerto da club prestigiosi provenienti da ogni parte d’Italia. Ma lo sport è purtroppo anche questo. E mentre c’è ancora chi crede in un miracolo in zona Cesarini, c’è chi, più concretamente, spera almeno che la società possa continuare la sua avventura, anche se solo ripartendo dal basso.
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