Vincono le quattro squadre che l’anno scorso hanno disputato le semifinali scudetto. Vince Avellino contro Reggio Emilia, con il punteggio di 66 a 62, stravince Milano, 76 a 60 contro Cremona, esattamente come fanno i campioni d’Italia di Venezia sul parquet del Varese, travolto per 80 a 62. Più a fatica, ma contro una squadra di ottimo livello, anche Trento, che batte la neopromossa Virtus Bologna per 78 a 74. Si riparte dunque dalle conferme. Da quelle stesse squadre che nella passata stagione hanno acceso le sfide scudetto, che ripartono esattamente da dove avevano interrotto ogni discorso: la vittoria in campionato. E mentre per Milano il nuovo corso sembra essere iniziato nel migliore dei modi, e Venezia sembra non aver risentito delle cessioni eccellenti, su tutte quella di Filloy proprio ad Avellino, qualche segnale più concreto lo si aspetta proprio da Trento ed Avellino. Sacripanti non si è nascosto dietro un dito nella disamina del dopogara contro Reggio Emilia. Tante le cose buone fatte, ma tutto è esponenzialmente migliorabile. La Sidigas al momento risente della assenza dei lunghi, e questo sarà un problema sino a quando non sarà recuperato Fesenko. Un cinque di ruolo occorre assolutamente ed al più presto, e già nella gara in trasferta contro la Germani Brescia si potrà capire il coefficiente di impatto del gioco dei lupi in questa rinnovata situazione tattica. A Brescia non sarà facile, soprattutto perché i lombardi hanno avuto un’ottima partenza, battendo in trasferta per 73 a 70 la VL Pesaro, e si sa che una vittoria in un palasport blasonato come quello della squadra marchigiana, può mettere le ali all’entusiasmo. Poco male, per Avellino, e per la sua voglia di essere protagonista, non ci saranno condizionamenti che possano tenere.
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