L’Avellino è in serie C. Festa grande per la città e per i tifosi che anche in occasione dello spareggio contro il Lanusei hanno invaso Rieti per sostenere fino all’ultimo respiro la squadra biancoverde e spingerla verso il calcio che conta, dopo un anno di tribolazioni che ha costretto la squadra al purgatorio dell’Interregionale. Una gara senza storia, quella che i lupi hanno disputato con piglio deciso e senza alcun tentennamento. Un Lanusei impotente di fronte ad una formazione nettamente superiore, che ha solo messo la ciliegina sulla torta confezionata nel girone di ritorno, con una cavalcata di vittorie che si è chiusa ad undici successi consecutivi, l’ultimo dei quali, il più importante ma anche quello più scontato, dopo le tante cose incredibili viste in questa stagione. In vero appariva molto più probabile la vittoria nello scontro diretto, replicando i due successi già collezionati in campionato, che non la incredibile rimonta che l’Avellino ha portato a compimento. Dalla doppia cifra di distacco all’aggancio in vetta, fino alla vittoria nello spareggio. L’Avellino ha fatto la voce grossa, mostrandosi la squadra più forte del girone, e riprendendosi il professionismo nel giro di un solo anno. De Vena nel primo tempo e Tribuzzi ad inizio ripresa hanno messo il sigillo al match, ancora una volta confermandosi come uomini tra i più rappresentativi, trascinatori di un gruppo che ha trovato in ogni sua singola componente la chiave del successo, con in panchina un abile stratega. Bucaro ha fatto quello che nessuno credeva fosse possibile, dopo un balbettante inizio di stagione, trovando la quadra tattica e mettendo la squadra in condizione di non fermarsi praticamente più. La gara di ieri sotto il profilo tecnico passa giocoforza in secondo piano, perché quello che contava era solo il risultato, e quel risultato è arrivato. A Rieti ha finalmente potuto festeggiare come si deve il folto pubblico di fede biancoverde, che ha letteralmente invaso lo stadio, costringendo addirittura i responsabili a chiedere di frenare i salti sulle gradinate, evidentemente non attrezzate a reggere l’ondata biancoverde in festa. Alla fine dei novanta minuti la festa ha coinvolto tutti, sugli spalti ed in città, ed è destinata a proseguire nei prossimi giorni, quando la squadra incontrerà i tifosi in piazza Libertà per i festeggiamenti ufficiali. L’Avellino è ritornato in serie C, ed ora si può programmare il futuro. Che sicuramente non sarà limitato alla conquista del professionismo, ma che riserverà altre gioie ai tifosi dei Lupi.
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