In attesa di conoscere quale sarà la sorte definitiva delle squadre che militano nel campionato di Promozione insieme alla Vis Ariano 1946, va fatto un discorso preventivo rispetto alla disputa del prossimo campionato di calcio, che ancora una volta vedrà coinvolte numerose squadre della nostra provincia, compresa la compagine arianese che ha ormai deposto le speranze di un eventuale ripescaggio tra le candidate al salto di categoria attraverso i play off. Ancora una volta la provincia di Avellino è apparsa in ritardo rispetto a quelle avversarie. In generale. Perché sia quando le squadre irpine sono state inserite in giorni ricchi di formazioni partenopee, sia quando si sono confrontate con squadre salernitane, o, come in questa stagione, casertane, il confronto è sempre stato impari. Un dato di fatto che obbliga alla riflessione e soprattutto chiama i dirigenti a fare in modo che questo gap sia finalmente colmato. Non è infatti pensabile che si possa competere ad armi pari con chi ha maggiori risorse territoriali e dunque può attingere, anche per allestire il parco giocatori, su una maggiore scelta quantitativa. Attingere alle selezioni in provincia di Napoli è esponenzialmente superiore rispetto alla medesima operazione compiuta in Irpinia, e lo stesso discorso vale per quanto riguarda le province di Caserta e Salerno. Un po’ meno tale discorso può farsi in relazione a Benevento, ed i risultati confermano questo aspetto. La soluzione in categorie come quella in cui milita la Vis Ariano 1946 non può risiedere o ricercarsi nelle capacità di allestire la squadra da parte di un direttore sportivo, o almeno, non solo in questo. Ed allora appare giusta l’intuizione della società del Tricolle che sta puntando molto sul settore giovanile. La vera chiave di volta per cercare di frenare la supremazia delle altre province nei campionati di Promozione, è quello di attrezzarsi in casa e mettere su un settore giovanile in grado di produrre e formare talenti. Solo in questo modo si potrà puntare a debellare lo strapotere delle squadre avversarie che ormai la fanno da padrone da diverse stagioni, con qualche piccola eccezion costituita negli ultimi anni da realtà che però nel giro di poche stagioni sono crollate proprio perché non avevano basi solide su cui poggiare le proprie imprese
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