Mercato che potrebbe essere definito silente in queste sue prime battute. L’Avellino è alla finestra e non fa registrare colpi né in uscita né in entrata. Ovvio credere, dunque, che anche quelli che erano stati annunciati come affari già chiusi non lo fossero affatto, e da qui si giustificherebbe, dunque, anche il fastidio manifestato da parte del direttore tecnico Enzo De Vito per le continue voci che si sono rincorse prima dell’apertura ufficiale della sessione estiva di calciomercato. Ci si aspettava, in altre parole, che già nel primo giorno venissero ufficializzati gli ingaggi di almeno due o tre elementi che invece, sembra, non hanno ancora firmato con la società biancoverde. Bittante, Fabbro e Catania, sarebbero attesi ad Avellino per la giornata di domani- la loro dovrebbe essere una presenza finalizzata all’apposizione della firma sul contratto. Si tratta dei primi tre colpi attesi dunque in casa Avellino, mentre nessuna notizia trapela in merito all’arrivo del difensore Mannini, prelevato dal Siena, ma sulla cui ufficializzazione pesa ancora un elemento importante e pregiudizievole: lo sfoltimento della rosa. Sul punto Rastelli è stato categorico, sembra. Non vuole esuberi e pesi morti in ritiro. La squadra che si allenerà a Sturno dovrà essere di numero non eccessivo per evitare che l’affollamento crei quello scollamento ovvio quando si determinano situazioni di eccessiva presenza di uomini in rosa. I primi che potrebbero lasciare Avellino, dopo le cessioni avvenute con la risoluzione contrattuale o con la soluzione delle comproprietà, potrebbero essere Lasagna e De Angelis. Quest’ultimo sembrava in un primo momento destinato a rappresentare il punto di partenza per la rifondazione dell’attacco, ma poi non sé rientrato più nei piani della dirigenza e dell’allenatore biancoverde. Una volta sfoltito anche il settore offensivo, potrebbe trovare spazio quella idea che sembra sia circolata negli ultimi giorni, e che ha sicuro fascino: quella di rivedere in maglia biancoverde il Pitone Biancolino. Dopo l’esperienza nelle serie minori, l’opportunità che l’attaccante che ha legato indissolubilmente il suo nome alla squadra del capoluogo irpino ritorni alla base per disputare un ultimo grande campionato tra i professionisti e tentare con la squadra che più ha amato il salto di categoria. Ipotesi affascinante soprattutto sotto il profilo delle emozioni.
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