Inutile nasconderlo: la partita di questo pomeriggio contro l’Uruguay ha un sapore diverso, un sapore particolare. Si respira la tensione delle grandissime sfide, delle partite da dentro o fuori. Perché quella del tardo pomeriggio di oggi è proprio una partita da dentro o fuori. L’Italia contro la squadra di Cavani non deve perdere se vuole continuare la sua avventura ai mondiali. Dopo il tonfo della Spagna che aveva vinto l’ultima edizione dei mondiali, rischia di uscire dalla mischia anche l’Uruguay che era finita tra le prime quattro. E rischia a vantaggio degli azzurri, ai quali basta un pareggio per andare avanti nell’avventura mondiale. Un pareggio che rappresenta anche il risultato più frequente nelle sfide tra le due nazionali. E che è stato anche l’ultimo risultato, per due a due, maturato in occasione della Confederation Cup, con l’Italia poi vittoriosa ai rigori. Un pari per proseguire nel cammino, non disdegnando l’idea di una vittoria in grado di assicurare maggiore tranquillità nella gestione della gara. L’ultimo successo per l’Italia contro l’Uruguay risale però a quasi un quarto di secolo fa. Erano i mondiali Italia 90 quando gli azzurri si imposero con i gol di Schillaci e Serena contro l’Uruguay. Da allora gli azzurri contro la celeste non hanno più vinto. Ma stasera, visto che comunque il primo posto, in virtù della classifica avulsa, se lo è preso Costa Rica, davvero basterà il pari, ed il 3-5-2 scelto da Prandelli, che all’occorrenza trasformerà l’assetto difensivo con 5 giocatori, per cercare di fermare con la densità le folate di Cavani e Suarez. Come sempre anche Ariano sarà partecipe alle vicende della nazionale. Ed oggi più che mai si preannuncia una vera e propria bolgia di tifo e colori per le strade della città, che ormai si sta in ogni angolo colorando di azzurro e tricolore. Bandiere, striscioni, anche solo un drappo che richiami i colori della maglia della nazionale o della bandiera italiana: la città è dalle prime ore del giorno palpitante. I maxi schermi sono già allestiti, non c’è rischio di maltempo che ostacoli l’organizzazione di ognuna delle manifestazioni. Dal cortile del comune, alla piazzetta adiacente al complesso di Giorgione, da Cardito ai Martiri, in ogni angolo della città ci si dà appuntamento per seguire insieme l’ultimo appuntamento per quanto riguarda il girone eliminatorio. Con la speranza, e spesso la convinzione di superare lo scoglio. Ed approdare così agli ottavi, che vuol dire proseguire una avventura che mai come quest’anno appare complicata, e per ciò stesso, ancora più affascinante ed entusiasmante.