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L'Atripalda squadra regina sul fronte dilettantistico. Le altre irpine restano alla finestra

Nessuna notizia riguardante l’altro club di Eccellenza, l’Eclanese, ma neanche dal gruppo di squadre militanti in Promozione arrivano novità. Tutto fermo anche per quanto riguarda i ventilati progetti di fusione per la Vis Ariano 1946.

Calcio

Sarà colpa della crisi. O forse di una situazione di scarso entusiasmo. Il dato però, a prescindere dalla causa, è uno ed incontrovertibile. Il panorama del calcio dilettantistico presenta uno scenario immobile. Se si esclude l’Atripalda, tutto è immobile nelle categorie dell’Eccellenza e della Promozione. La sola società dell’Atripalda, appunto, sta facendo faville sul mercato. Rifondata completamente la squadra che ha ottenuto la salvezza nello scorso campionato, la società ha puntato decisamente sull’allestimento di una squadra che possa essere in competizione con le compagini di lata classifica. Non solo. I lavori di rifacimento dello stadio Valleverde testimoniano un entusiasmo crescente attorno a quella che potrebbe essere la squadra del rilancio per il calcio irpino, caduto in disgrazia negli ultimi anni, con la cancellazione dal novero dei club che contano, con la cessione dei rispettivi titoli, delle due formazioni che meglio avevano fatto negli ultimi anni, l’Ariano ed il Solofra. Due realtà che sono scomparse dopo la serie D. due realtà che attendono ancora di avere una squadra in grado di ereditare il loro glorioso passato. Ci proverà dunque l’anno prossimo l’Atripalda. Tutto intorno, nulla si muove. Da Mirabella Eclano, ad esempio, altra piazza di Eccellenza, non si è più parlato di alcun progetto di rafforzamento societario. Qualcuno aveva accennato ad una intenzione di rivedere in piani societari e tentare anche la strada della fusione con un altro club, ma l’ipotesi è stata abbandonata o comunque non se ne sta più parlando. Stesso discorso per le squadre di Promozione. Il Lioni, il Montella, la stessa Vis Ariano, il Rione Mazzini, hanno ambizioni importanti per l’anno venturo, ma al momento non si sa con quale fisionomia le squadre si presenteranno in campo e soprattutto con quale obiettivo concreto. Anche per il campionato di Promozione si cammina a fari spenti, ed anzi, c’è il sospetto che tutto sia completamente fermo. La Cantera arianese resterà forse un miraggio: difficile accorpare, anche se solo per vie di fatto, più club arianesi per cercare di formare una sorta di fucina di piccoli campioni. Il progetto è restato solo una idea affascinante, che al momento non si traduce in fatti. Per il momento, non resta dunque che restare alla finestra, aspettando che, passato il grande caldo, si rinfreschino le idee anche dei dirigenti delle formazioni irpine.

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