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L’Avellino programma il ritiro a Sturno. Nessuna indiscrezioni sulle prossime trattative

Sturno si prepara nel migliore dei modi l’accoglienza alla squadra biancoverde. Il centro ufitano rappresenta una sorta di portafortuna per i lupi, che lì svolsero il ritiro precampionato nell’anno del salto in B ai danni del Napoli. Operazione rilancio, dunque, che comincerà a cento anni di distanza dalla fondazione della vecchia Unione Sportiva Avellino. Un altro segno del destino.

Calcio

Nessun segnale dopo i fuochi di artificio dei giorni passati da parte dell’Avellino. La società si è chiusa in un silenzio tombale al fine di non far circolare troppe indiscrezioni che, come già detto nei giorni scorsi potrebbero turbare ambiente e trattative. Di sicuro c’è solo un dato: l’Avellino ha chiuso già diverso affari che verranno formalizzati solo nel momento in cui ciò sarà reso possibile dal apertura del mercato. Operazione prossima, quest’ultima: tra due giorni via libera agli affari. Intanto c’è molta curiosità anche attorno all’organizzazione del ritiro che si svolgerà a Sturno. Strutture ricettive e impianti sportivi cominciano a mettersi a nuovo per ospitare il ritiro della squadra biancoverde. Lo stadio Il Castagneto ancora una volta scelto come portafortuna per una avventura che potrebbe far ripercorrere quella vincente iniziata proprio a Sturno, nell’anno della grande promozione in serie B ai danni del Napoli. Certo, si tratta solo di piccoli elementi sui quali non si può certamente far leva ai fini della possibilità della promozione, ma è ovvio che nel calcio, come in qualsiasi altro e forse più che in altri settori, la scaramanzia gioca la sua importante parte. Avellino che riparte da Sturno, dunque, e si spera che questo 2012, centenario dalla fondazione del club, possa anche rappresentare l’avvio di un cammino, destinato a compiersi nella prima vera del 2013, che conduca alla serie B. sottotono il centenario della società. Certo, questa società non è la continuazione di quell’US Avellino 1912 di cui i Pugliese detengono ancora il marchio, ma certamente ne è l’erede naturale e morale. Ed allora i tifosi che comunque si sentono vicini alla squadra che affronta il campionato di Lega Pro come se si trattasse della squadra di sempre, l’Avellino che da cento anni appassiona la città e la provincia, allora potrebbe essere questo un altro argomento su cui fondare le proprie convinzioni e la propria passione. La ripartenza potrebbe essere un segno del destino,s e comincerà proprio ne centenario dalla fondazione del club più importante della città. Piccoli segnali, ma che, messi insieme, danno il senso di un legame a dei colori sulla cui proprietà nessuno potrà mai mettere alcuna firma, ma che apparterranno sempre e solo ai tifosi.

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