Lo scorso 24 febbraio, quando la gara di Bologna venne rinviata per neve, la Scandone Sidigas Avellino muoveva i primi passi di quella che sarebbe diventata una marcia trionfale. Bologna era davanti in classifica, e Avellino poteva solo sperare di compiere l’impresa, contro una squadra in difficoltà, ama che comunque mostrava un peso specifico superiore ai biancoverdi. Bologna però quella partita sembrò non volerla giocare, anche se poi alla base del rinvio vi fu la decisione del sindaco di Casalecchio di Reno, dove è di stanza il palasport in cui il Bologna gioca le sue gare casalinghe. Il primo cittadino del comune emiliano ritenne che la presenza di neve sul tetto della struttura e nelle adiacenze della stessa costituisse un pericolo per la pubblica incolumità, soprattutto in concomitanza di un evento sportivo importante come la gara tra Bologna ed Avellino. Decise allora con una ordinanza di chiudere la struttura, determinando uno slittamento della partita. La società biancoverde non accettò di buon grado la decisione assunta dal sindaco di Casalecchio, e non mancarono prese di posizione forti. Dopo il tracollo di Milano, infatti, la Sidigas aveva dato segnali di ripresa, vincendo in casa contro Vanoli Cremona. E Pancotto prima di tutti aveva mostrato rammarico per non aver potuto sfruttare la scia di entusiasmo innescata dal successo contro Cremona. Ebbene, a distanza di un mese ci rendiamo conto di come siano cambiate le cose, tutte, in modo radicale. Innanzitutto Bologna ora insegue Avellino, che con il, filotto di vittorie ottenute ha scavalcato i felsinei in classifica e recitano il ruolo della squadra da battere. La formazione biancoverde ha inoltre maturato consapevolezza, e mentre a fine febbraio la speranza di un successo era legata all’entusiasmo innescato da un episodio, quale era quello dei un successo contro Cremona, oggi c’è la certezza che Avellino può far male a chiunque. Insomma, la prospettiva èp completamente mutata e ciò non può che giovare alla squadra irpina, che domani tenterà il tutto per tutto, nella speranza di imbroccare l’ennesimo successo che la metterebbe forse definitivamente fuori dai guai. Certamente la prospettiva con la quale si affronta la trasferta di Bologna era impensabile, inimmaginabile, solo un mese fa. Poi la trasformazione firmata Pancotto e il susseguirsi di una serie di imprese, fino a quella ultima di due giorni fa contro l’Enel Brindisi, ultimo sigillo in ordine di tempo, che si spera possa anche essere di buon auspicio per la partita di domani.
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