La squadra è partita in pullman ieri mattina; nell’aria si respirava già l’emozione mista ad un po’ di paura per la prima gara, forse la più importante, di un nuovo capitolo della stagione 2012/2013. In città non si parla d’altro, cresce l’attesa e i tifosi sognano in grande. Alcuni di questi, gli irriducibili, non hanno esitato un attimo a seguire le giocatrici nella città spezzina. È tanta la fiducia nella squadra di presidente Mario Cirillo. Passando al match, la Carispezia Termo, diretta da Massimiliano De Santis, ha chiuso la regular season in seconda posizione ed è reduce da una buona prestazione contro l'Umana Venezia nella Coppa Italia, gara persa di un solo punto contro la formazione che si è aggiudicata l'accoppiata campionato e coppa. In campionato la formazione ligure ha vinto sia all’andata che al ritorno, ma questa volta deve fare i conti con qualche assenza importante. Guarderà, difatti, dalle tribune la gara la guardia-ala De Pretto. Per lei infortunio ai legamenti e stagione finita. Nonostante questo, le spezzine non vogliono sbagliare, è il primo atto per la scalata alla massima serie in cui si gioca al meglio delle tre gare, ma come ben noto, l'importante in questa fase è chiudere subito i conti in modo da avere maggior tempo per potersi risposare in vista della prossima fase. Le ragazze dell’LPA è vero che avranno un ruolo di outsider, ma è nello stesso tempo sicuro che non staranno a guardare. Coach Agresti e le sue atlete sono consapevoli delle difficoltà dell’impegno. La Carispezia si è dimostrata senza dubbio superiore nelle precedenti sfide, ma ora sarà importante non esaltare il loro maggiore atletismo, affinando la manovra e coinvolgendo le lunghe non solo come realizzatrici. In più bisogna pensare che in queste sfide la differenza in classifica si annulla e il risultato è una vera e propria lotteria su cui possono pesare diversi elementi come la voglia di vincere e quella di riscatto che potrebbero giocare in favore della squadra di Ariano. Palla a due alle ore 20:30. Dirigono il match Vitaliano Battista di Firenze e Andrea Bongiorni di Pisa.
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