Sognare non è mai un peccato. Se poi il sogno è accompagnato da un piccolo accenno a quella che è la realtà delle cose, allora il tutto assume un contorno più concreto. È il caso della MCS Ariano Irpino, compagine che  attualmente è in lotta per una delle prime piazze della poule promozione per accedere ai playoff per la promozione in serie A1. una squadra che quest’anno sta stupendo tutti gli operatori. Una squadra che era stata chiaramente, ma solo sulla carta, indebolita a seguito delle partenze di Chiara Rossi e di Silvia Sarni, pilastri della formazione della passata stagione. La partenza di coach Agresti aveva in estate fatto storcere il naso e qualcuno aveva addirittura individuato in questa scelta una sorta di opzione suicida della dirigenza. Qualcuno aveva contestato anche il mercato in entrata, con gli innesti non propriamente in grado di tamponare le partenze, delle sole Vargiu e Madonna. La squadra veniva di fatto identificata in due giocatrici: Micovic e Narviciute. Dopo la partenza choc in campionato, erano immediatamente piovute le critiche su allenatrice e squadra. Che però avevano presto risposto sul campo con i numeri e le vittorie. Le scelte impopolari di Ferazzoli, di insistere anche sull’impiego di ragazze che non avevano mai trovato spazio dovevano essere ben presto valutate come la vera chiave di volta in questa squadra. Il ginocchio di Micovic faceva crac, e molti anche in questo caso avevano sospettato che senza la sua guida la squadra potesse andare allo sbando. Non è stato così, perché il gruppo si è compattato, diventando sempre più squadra, appunto. E lo stesso coro si era levato quando a sorpresa Narviciute aveva salutato per scegliere la serie A1 e Napoli. Niente, la squadra non si è scalfita, ed ha continuato a marciare e viaggiare alto. Ancora, dopo la partenza ad handicap con i due punti regalati a Villafranca nella gara di esordio ella pole promozione, non erano mancati i mugugni e le previsioni funeste. Ed invece la MCS ha battuto tutti in trasferta, proprio tutti, anche quel Sesto San Giovanni che non sapeva cosa significasse perdere in casa, anche quel Ferrara imbattibile tra le mura amiche. E poi, domenica, finalmente la sconfitta del tabù casalingo, con la bella vittoria, di cuore e testa, contro Broni. Domenica si replica contro Ferrara. Si giocherà per la seconda piazza. Attesa per Chesta, uscita zoppicando nell’ultimo match. Difficile che riesca a recuperare, ma la speranza è l’ultima a morire.