La lettera di dimissioni del Presidente Pallavolo Atripalda, Antonio Guerrera:
"Mai e poi mai avrei immaginato il 30 dicembre 2012, dopo il trionfo nella Coppa Italia che tanto lustro ha reso all’Irpinia, di dover scrivere queste poche parole da indirizzare all’opinione pubblica. Rassegno, con sofferenza, le mie dimissioni - spiega il Presidente Guerrera -. A spingermi sono amarezze e delusioni, più e più volte provate e accantonate nel corso dei mesi. Sentimenti che avrei potuto e dovuto forse, esternare con maggiore vigore proprio dopo l’esaltante vittoria tricolore. Tuttavia, ho preferito in quella circostanza limitarmi a lanciare un appello. Quindi, ho ascoltato pubblicamente e raccolto in privato le promesse solenni da parte di sponsor, politici, istituzioni locali e federazioni sportive, a stare vicino e sostenere il progetto Pallavolo Atripalda. La speranza che seguissero azioni concreti, purtroppo, si è rivelata vana. Ne prendo atto con profondo rammarico. Oggi, alla vigilia di play off per la serie A1, con i risultati che confermano gli auspici di inizio anno, mi corre l’obbligo morale di non nascondere oltre ed esternare le difficoltà che la società, malvolentieri, è costretta ad affrontare. Lo devo a chi ha dimostrato di tenere realmente alle sorti della Pallavolo Atripalda sia in campo che fuori. All’allenatore, alla squadra, ai dirigenti, allo staff tecnico e ai collaboratori che con impegno quotidiano e professionalità hanno consentito il raggiungimento di tutti i traguardi; lo devo a quanti sottoscrivendo abbonamenti e acquistando il biglietto d’ingresso, ogni domenica sempre più numerosi, hanno dato fiducia al nostro operato; lo devo ai pochi amici veri e a agli sponsor che anche di recente hanno affiancato il loro marchio a quello del volley credendo nei valori che la pallavolo veicola, di rispetto e tenacia, di crescita e pace sociale. A loro, soltanto a loro, mi rivolgo chiedendo umilmente venia. Sono costretto a non esporre oltremodo a sacrifici vitali la mia azienda e quanti in essi lavorano. Non posso più sobbarcarmi il peso di promesse firmate ma andate perdute in discorsi vuoti, appuntamenti sfumati, centinaia di mail, sms e telefonate inevase, corrispondenze mai corrisposte, servite solo ad alimentare la non più sostenibile stagnazione del problema, non posso più permettere a chicchessia di mortificare la mia dignità.
Pertanto, ho maturato e ponderato la decisione di rimettere nelle mani del Consiglio d’Amministrazione la carica di Presidente.
Sarà mia premura tenere prima della fine del campionato una conferenza stampa nella quale spiegare in dettaglio la travagliata vicenda. Resterò fino ad allora in silenzio a soffrire e gioire per i risultati della “mia” squadra, che ho provveduto ad informare personalmente della decisione e a spronare a dare il massimo per i prossimi importanti impegni. Vi sarò quindi grato se riuscirete a tenerla lontana, non coinvolgendola oltre in tensioni, avendo con essa confronti relativi solo ed esclusivamente all’aspetto tecnico. Ho ricevuto dal gruppo rassicurazioni in tal senso, i “lupi del volley” non si faranno condizionare da queste parole abituati come sono a lottare in ogni circostanza.
Come loro combatto, non è una resa la mia, ma la cosa più giusta da fare per il bene della Pallavolo Atripalda.
Infine un grazie e un accorato invito. Il primo diretto ai tifosi: ai quali chiedo ancora il massimo sostegno; sono loro grato per quanto hanno fatto e stanno facendo, in particolare coloro che hanno dato vita al primo gruppo organizzato del Volley Atripalda Fan Club. L’accorato invito è indirizzato alla forze imprenditoriali di questa provincia: la Pallavolo Atripalda sarà lieta di aprire porte e finestre, far entrare forze nuove e riconoscere onori e meriti a chi vorrà impegnarsi concretamente per tenere in vita una società che aggrega e dà spettacolo, offre ai giovani un’opportunità di crescita, porta in giro in Italia il buon nome della Provincia di Avellino. Tanto dovevo per amore della verità e di questa squadra".
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